News01/09/2008 09:15
Con Earl Boykins adesso c’è tanta Virtus
Il campione Nba può trascinare Bologna Il tecnico Pasquali: «Saremo competitivi»
Tutti conoscono il suo glorioso passato. In pochi sanno dove potrà arrivare. Certamente, la Virtus Bologna è stata una delle regine del mercato e si presenta ai nastri di partenza con la giusta dose di ambizioni. E sarà sicuramente una delle big del prossimo campionato.
Se la scorsa stagione si era conclusa al di sotto delle aspettative, durante l’estate i bianconeri hanno fatto una mezza rivoluzione. Tre le conferme (Giovannoni, Blizzard, Chiacig), per il resto tutte facce nuove. Nessun cambiamento, invece, in panchina dov’è stato confermato Renato Pasquali.
«Sul mercato abbiamo cercato di muoverci secondo tre linee guida - racconta il coach -: avere giocatori che potessero ricoprire più ruoli; avere il giusto mix tra giocatori che potessero essere pericolosi dal perimetro e quelli che attaccano il canestro; avere un importante asse play-pivot. E quest’ultimo aspetto è quello che ha fatto fare gli investimenti maggiori».
A Bologna è sbarcato un campione del basket professionistico americano: Earl Boykins, playmaker di un metro e sessantancinque con dieci stagioni Nba alle spalle tra New Jersey, Cleveland, Orlando, Los Angeles Clippers, Golden State, Denver, Milwaukee e Charlotte. A Bologna prenderà uno stipendio da tre milioni e mezzo di dollari. Che effetto fa avere in squadra un asso così?
«Al primo allenamento sembrava uno juniores per l’atteggiamento che aveva - dice Pasquali -. Nel senso che ha mostrato tanta curiosità, ascoltava le mie indicazioni con grande attenzione e sentendomi sempre dire “andiamo” ha voluto sapere cosa volesse dire quella parola. Ho visto in lui grande disponibilità e voglia di calarsi in una nuova realtà. Nella mia carriera ho avuto modo di allenare grandi campioni e Boykins ha una apertura mentale diversa, è arrivato qui senza far pesare i dieci anni di Nba che ha alle spalle».
Tutti dicono che il prossimo campionato sarà diviso in due parti: davanti otto corazzate, dietro tutte le altre... «Lo lascio dire alla stampa. Noi abbiamo pensato a costruire con logica una squadra, fatta di giocatori che possano stare bene insieme e dobbiamo pensare a fare il meglio possibile. Quest’anno il campionato sarà molto competitivo e va detto che anche l’anno scorso le previsioni fatte in estate si sono rivelate sbagliate».
La società le ha dato un obiettivo? «Nessuno. Abbiamo la responsabilità di fare un campionato competitivo, al vertice. Pensando alla zona play off. Ma non mi è stato chiesto di arrivare in una posizione precisa. Io penso ad allenare la squadra e farla rendere al meglio. Ma va considerato anche il fatto che una squadra ha delle sue dinamiche: i giocatori presi singolarmente sono tutti bravi, ma andrà verificato come staranno insieme».
Come giocherà la sua Virtus? «Con Boykins sarà un “must” giocare ad alta velocità, sarà lui che ci guiderà nel ritmo e in campo aperto. Quindi l’idea è quella di sfruttare il più possibile il nostro talento offensivo. Saremo una squadra più votata all’attacco che alla difesa, che giocherà su punteggi alti. Ma ci dovremo mettere in testa che, a volte, l’attacco non basterà».
Inevitabile, quando si parla di Virtus, pensare all’eterna rivalità con l’altra squadra della città, la Fortitudo: Bologna sta tornando ad essere Basket City? «Avere una seconda squadra in città è sicuramente stimolante. La competitività alza il livello, accende l’entusiasmo e non può che essere positivo. Gli sketch comici, le battute fanno parte del gioco».
Il roster della Virtus Bologna: Ford (ala-centro), Koponen (play), Blizzard (guardia), Arnold (ala-centro), Righetti (ala), Boykins (play), Giovannoni (ala), Chiacig (centro), Langford (guardia), Malagoli (ala-centro), Vukcevic (guardia-ala).
(4, continua)
Mauro Cavina
Se la scorsa stagione si era conclusa al di sotto delle aspettative, durante l’estate i bianconeri hanno fatto una mezza rivoluzione. Tre le conferme (Giovannoni, Blizzard, Chiacig), per il resto tutte facce nuove. Nessun cambiamento, invece, in panchina dov’è stato confermato Renato Pasquali.
«Sul mercato abbiamo cercato di muoverci secondo tre linee guida - racconta il coach -: avere giocatori che potessero ricoprire più ruoli; avere il giusto mix tra giocatori che potessero essere pericolosi dal perimetro e quelli che attaccano il canestro; avere un importante asse play-pivot. E quest’ultimo aspetto è quello che ha fatto fare gli investimenti maggiori».
A Bologna è sbarcato un campione del basket professionistico americano: Earl Boykins, playmaker di un metro e sessantancinque con dieci stagioni Nba alle spalle tra New Jersey, Cleveland, Orlando, Los Angeles Clippers, Golden State, Denver, Milwaukee e Charlotte. A Bologna prenderà uno stipendio da tre milioni e mezzo di dollari. Che effetto fa avere in squadra un asso così?
«Al primo allenamento sembrava uno juniores per l’atteggiamento che aveva - dice Pasquali -. Nel senso che ha mostrato tanta curiosità, ascoltava le mie indicazioni con grande attenzione e sentendomi sempre dire “andiamo” ha voluto sapere cosa volesse dire quella parola. Ho visto in lui grande disponibilità e voglia di calarsi in una nuova realtà. Nella mia carriera ho avuto modo di allenare grandi campioni e Boykins ha una apertura mentale diversa, è arrivato qui senza far pesare i dieci anni di Nba che ha alle spalle».
Tutti dicono che il prossimo campionato sarà diviso in due parti: davanti otto corazzate, dietro tutte le altre... «Lo lascio dire alla stampa. Noi abbiamo pensato a costruire con logica una squadra, fatta di giocatori che possano stare bene insieme e dobbiamo pensare a fare il meglio possibile. Quest’anno il campionato sarà molto competitivo e va detto che anche l’anno scorso le previsioni fatte in estate si sono rivelate sbagliate».
La società le ha dato un obiettivo? «Nessuno. Abbiamo la responsabilità di fare un campionato competitivo, al vertice. Pensando alla zona play off. Ma non mi è stato chiesto di arrivare in una posizione precisa. Io penso ad allenare la squadra e farla rendere al meglio. Ma va considerato anche il fatto che una squadra ha delle sue dinamiche: i giocatori presi singolarmente sono tutti bravi, ma andrà verificato come staranno insieme».
Come giocherà la sua Virtus? «Con Boykins sarà un “must” giocare ad alta velocità, sarà lui che ci guiderà nel ritmo e in campo aperto. Quindi l’idea è quella di sfruttare il più possibile il nostro talento offensivo. Saremo una squadra più votata all’attacco che alla difesa, che giocherà su punteggi alti. Ma ci dovremo mettere in testa che, a volte, l’attacco non basterà».
Inevitabile, quando si parla di Virtus, pensare all’eterna rivalità con l’altra squadra della città, la Fortitudo: Bologna sta tornando ad essere Basket City? «Avere una seconda squadra in città è sicuramente stimolante. La competitività alza il livello, accende l’entusiasmo e non può che essere positivo. Gli sketch comici, le battute fanno parte del gioco».
Il roster della Virtus Bologna: Ford (ala-centro), Koponen (play), Blizzard (guardia), Arnold (ala-centro), Righetti (ala), Boykins (play), Giovannoni (ala), Chiacig (centro), Langford (guardia), Malagoli (ala-centro), Vukcevic (guardia-ala).
(4, continua)
Mauro Cavina
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