Highlight212/06/2008 09:35
Zanca: "Io, incantato da Armani, preparo un grande progetto"
Due giorni di riunioni fiume in via Caltanissetta, colloqui e cene (ieri sera quella con l´agente di Sergio Scariolo)###, telefono rovente, tramezzino sulla scrivania. Lucio Zanca, 41 anni, pesarese, da due giorni general manager dell´Olimpia del new deal firmato Armani dopo aver portato le 13mila anime di Montegranaro a una Gara 5 dall´Eurolega, s´è tuffato a ritmi giapponesi nel suo ruolo lavoro. «Ascolto tutto e tutti. Prima di insegnare, bisogna imparare».
Zanca, com´è stato l´impatto con l´Olimpia, la sala coppe, Armani?
«La sala coppe è imponente, dedicherò del tempo a leggere le targhe dei trofei. L´Olimpia è la chiamata che non puoi rifiutare, altrimenti cambi mestiere e vai alla Scavolini a vendere cucine. Il signor Armani l´ho incontrato giovedì: è stato gratificante, quello che ci siamo detti è giusto che rimanga in quella stanza. Il giorno prima era arrivata la chiamata dell´ad Livio Proli e un lungo colloquio sul programma: d´accordo su tutto».
Il programma, appunto. Un anno di transizione o bersaglio grosso subito?
«Se uno parla subito di vittorie, perde in partenza. Per vincere, devi provare a costruire un percorso, darti una struttura e questo richiede tempo. Chi ha fretta fa gli incidenti, dicono, e io non sono un kamikaze. Prima viene un´organizzazione che dia l´esempio, dopo verrà la squadra che dovrà esserne lo specchio. Siamo in ritardo, vero, ma niente ansia».
Vent´anni di basket alle spalle: si racconti.
«Sono un giovane vecchio… Fondamenta a Pesaro, con la fortuna di iniziare in una piazza che nel basket è già il massimo. Alla Virtus Bologna, chiusa la porta, si è aperto il portone, ho capito di essere apprezzato. Montegranaro è stata la scintilla, la sfida della piccola realtà, ed è andata benissimo».
All´Armani che cosa porta?
«Equilibrio, buon senso, decisione, concentrazione e disponibilità. Per ora ascolto, raccolgo elementi, poi partiremo».
Niente dote da Montegranaro? Vitali, Ford, Thomas…
«Nessun pacchetto, anche se quei tre sono giocatori liberi da contratto, ma le scelte saranno in funzione dell´Olimpia. Vitali? Ragazzo a posto. E ottimo giocatore».
Allenatore.
«Prima possibile, ci stiamo lavorando».
Facciamo noi: Lardo, favorito di Re Giorgio, è in pole. Bucchi, che godrebbe di referenze moscovite, di rincorsa. Caja out nonostante Eurolega e referenze romane. Ma se Scariolo venisse via a buon prezzo…
«Lo dice lei».
Gallinari che fa?
«La scelta migliore per lui. Se è l´Nba, saremo suoi tifosi. Se resta, è un punto di partenza importante».
E gli altri? Vukcevic alla Virtus, Shaw a Pesaro, Katelynas a Vilnius, restano i contratti di Bulleri, Aradori e Watson.
«I contratti sono una cosa seria ma ragioneremo in base al progetto e vedremo se chi c´è vi rientra».
Da Milano cosa si aspetta?
«Energia, rispetto e motivazione reciproca. I tifosi devono sapere che il gruppo Armani vuole costruire una società di primissimo livello, all´altezza della loro storia aziendale. Credo basti».
MASSIMO PISA
Zanca, com´è stato l´impatto con l´Olimpia, la sala coppe, Armani?
«La sala coppe è imponente, dedicherò del tempo a leggere le targhe dei trofei. L´Olimpia è la chiamata che non puoi rifiutare, altrimenti cambi mestiere e vai alla Scavolini a vendere cucine. Il signor Armani l´ho incontrato giovedì: è stato gratificante, quello che ci siamo detti è giusto che rimanga in quella stanza. Il giorno prima era arrivata la chiamata dell´ad Livio Proli e un lungo colloquio sul programma: d´accordo su tutto».
Il programma, appunto. Un anno di transizione o bersaglio grosso subito?
«Se uno parla subito di vittorie, perde in partenza. Per vincere, devi provare a costruire un percorso, darti una struttura e questo richiede tempo. Chi ha fretta fa gli incidenti, dicono, e io non sono un kamikaze. Prima viene un´organizzazione che dia l´esempio, dopo verrà la squadra che dovrà esserne lo specchio. Siamo in ritardo, vero, ma niente ansia».
Vent´anni di basket alle spalle: si racconti.
«Sono un giovane vecchio… Fondamenta a Pesaro, con la fortuna di iniziare in una piazza che nel basket è già il massimo. Alla Virtus Bologna, chiusa la porta, si è aperto il portone, ho capito di essere apprezzato. Montegranaro è stata la scintilla, la sfida della piccola realtà, ed è andata benissimo».
All´Armani che cosa porta?
«Equilibrio, buon senso, decisione, concentrazione e disponibilità. Per ora ascolto, raccolgo elementi, poi partiremo».
Niente dote da Montegranaro? Vitali, Ford, Thomas…
«Nessun pacchetto, anche se quei tre sono giocatori liberi da contratto, ma le scelte saranno in funzione dell´Olimpia. Vitali? Ragazzo a posto. E ottimo giocatore».
Allenatore.
«Prima possibile, ci stiamo lavorando».
Facciamo noi: Lardo, favorito di Re Giorgio, è in pole. Bucchi, che godrebbe di referenze moscovite, di rincorsa. Caja out nonostante Eurolega e referenze romane. Ma se Scariolo venisse via a buon prezzo…
«Lo dice lei».
Gallinari che fa?
«La scelta migliore per lui. Se è l´Nba, saremo suoi tifosi. Se resta, è un punto di partenza importante».
E gli altri? Vukcevic alla Virtus, Shaw a Pesaro, Katelynas a Vilnius, restano i contratti di Bulleri, Aradori e Watson.
«I contratti sono una cosa seria ma ragioneremo in base al progetto e vedremo se chi c´è vi rientra».
Da Milano cosa si aspetta?
«Energia, rispetto e motivazione reciproca. I tifosi devono sapere che il gruppo Armani vuole costruire una società di primissimo livello, all´altezza della loro storia aziendale. Credo basti».
MASSIMO PISA
Fonte:
La Repubblicashare