News14/01/2008 09:03

La trasferta amara dei Rangers «Nulla da dire alla squadra»


SONO ANDATI IN 300 al Paladozza di Bologna: tanti erano i tifosi gialloblù partiti con grande entusiasmo sabato pomeriggio alla volta di Bologna e tornati a tarda notte, con la delusione per una sconfitta che, forse, poteva essere evitata, ma che tutto sommato, ci può stare. «In ogni caso, nulla da ridire sui giocatori: hanno fatto del loro meglio, nonostante tutto», sono stati i commenti dei Sutor Rangers appena scesi da uno dei tre pullman partiti dal centro calzaturiero.
«I tifosi della Fortitudo ci hanno sbeffeggiato dicendo che, con noi, hanno vinto due volte su due. E’ vero, ma noi facciamo la Coppa Italia e loro se la vedono in tivvù», aggiungevano altri, accennando un sorriso tirato. Non c’era cattiveria, né alcuna stupida rivalità, semplicemente la voglia di sfottersi tra opposte tifoserie. Nonostante le telecamere di Sky non li abbiano ‘pescati’ quasi mai (forse lo striscione «La gente come noi non guarda Sky» non attirava gli operatori della pay tv), i cori dei supporters gialloblù erano talmente forti e insistenti che hanno comunque raggiunto i microfoni e si sentivano benissimo sotto i commenti dei telecronisti. Sì, perché loro, i tifosi sutorini, stipati in uno spicchio dell’enorme PalaDozza, hanno fatto il loro dovere come sempre, con calore, con passione, con striscioni e stendardi, non abbandonando mai i loro beniamini, soprattutto quando la squadra era più in difficoltà. «Quest’anno, lo stendardo ‘Curve Pericolose’ è stato sempre presente, anche in trasferta» si vantavano, giustamente, le rappresentanti ‘rosa’ della tifoseria sutorina. Alla fine, però, tutto questo non è bastato. «Peccato» si limitavano a dire un po’ tutti. Più di un pensiero va all’arbitraggio, discutibile a dir poco, ma qualcuno riconosce che «in fondo non ha influito più di tanto. Il fatto è che i ragazzi sono anche stanchi, stanno sostenendo ritmi molto alti. Non è facile. Certo, capitan Amoroso poteva fare meglio». Qualcuno ha provato anche a chiamarlo al telefonino per parlarci e farsi dire cosa fosse successo. Altri, già pensavano a domenica: alla partitissima con Siena.
m. c.

news