News23/01/2006 13:09
Nel tris d’assi c’è anche il Carpisa
La classifica avulsa premia Siena, campione d’inverno. Final Eight di coppa Italia, Greer e compagni sfideranno Milano
Nella splendida cornice del PalaMalaguti, esaurito in ogni ordine di posto per l'occasione (oltre 8mila spettatori presenti), un Carpisa stellare supera la Virtus Bologna e chiude il girone d'andata davanti a tutti insieme a Montepaschi Siena e Benetton Treviso. Napoli, insomma, è seduta al tavolo della grandi, anzi tra queste è probabilmente la squadra che ha espresso il gioco migliore per qualità e quantità, mettendo in mostra una costanza di risultati da brividi. Quella in terra emiliana è la nona vittoria nelle ultime dieci partite, per la truppa di Piero Bucchi. Peccato soltanto che il platonico titolo d'inverno sia andato alla Montepaschi in virtù della classifica avulsa. Una vittoria della Climamio a Udine avrebbe regalato il primo posto e Greer e compagni, portando all'ombra del Vesuvio un titolo mai giunto nella storia di questo sport. La vittoria della Snaidero nel posticipo invece ha rovinato i piani azzurri e soprattutto ha messo di fronte Napoli e Milano nella corsa alla coppa Italia. Nelle Final Eight di Forlì si sfideranno infatti le due metropoli, per il Carpisa forse l'avversario peggiore. Intanto, Bucchi si gode una squadra da favola. A Bologna i partenopei hanno mostrato per l'ennesima una grande solidità difensiva e messo in risalto la
sempre più splendente stella di Lynn Greer.
Il playmaker è stato assoluto protagonista nei primi 10' di gioco: con i suoi 16 punti, il regista americano è il principale artefice del + 6 (22-28) con cui il Carpisa chiude il primo quarto di gioco. Tra i napoletani bisogna annoverare anche Jon Stefansson, autore di due triple pesantissime.
Il secondo periodo di gioco, invece, vede una Virtus molto più determinata. La squadra di coach Markovski ricuce il gap grazie all'asse Drejer (il migliore dei suoi) e Lang e trova il primo vantaggio al minuto numero diciotto (40-39) con un missile di Bluthenthal. I virtussini insistono (42-39), ma negli ultimi sessanta secondi gli azzurri cambiano l'inerzia del match e vanno al riposo con due lunghezze di vantaggio (42-44), grazie al solito Greer.
La terza frazione è caratterizzata da un'intensa altalena di emozioni: le squadre continuano a farsi male dal perimetro, le prime battute sembrano arridere a Napoli che raggiunge agevolmente i sette punti di vantaggio con i bon bon confezionati da Greer; il ritorno di Bologna, comunque, è veemente, i felsinei agguantano il pareggio (55-55) a quattro minuti dalla fine del periodo. La contro-reazione di Napoli non tarda ad arrivare e con il classico "colpo di reni" gli azzurri riescono a chiudere i primi 30' con un margine di sei punti (59-65).
L'ultimo e decisivo periodo è infuocato, la Virtus risponde colpo su colpo ad ogni tentativo di allungo della Carpisa, nei minuti finali gli uomini di Bucchi patiscono problemi di falli (quattro per Cittadini e Rocca) e hanno difficoltà nel trovare la via del canestro. Il PalaMalaguti è una bolgia, Drejer sembra a tratti inarrestabile, gli otto-mila si infiammano ma Greer e Morandais restano concentratissimi. I due minuti conclusivi sono al cardiopalma, gli uomini di Bucchi hanno più sangue freddo e riescono a tenere in mano le redini dell'incontro. Lynn Greer suggella una prestazione strepitosa con cinque punti negliultimi dieci minuti, unica nota dolente in attacco è Alessandro Cittadini, zero punti ma tanta intensità in difesa.
Al termine il coach bolognese Zare Markovski si dice rammaricato per l'uscita dalle Final Eight di coppa Italie e ammette che "abbiamo perso contro una buona squadra che ha giocato bene sull'individualità di Greer (44 di valutazione) e di Morandais (5/5 da 3). Abbiamo sbagliato 7 dei 17 tiri liberi tentati nel secondo tempo. Bluthenthal, in quanto tiratore puro, può essere contenuto con maggiore semplicità di quanto non si possa fare contro un penetratore come Greer, molto pericoloso sia con la palla in mano che senza. Abbiamo cercato di isolare su un quarto di campo Lang, Drejer e Bluthenthal, per cercare soluzioni importanti con i nostri uomini più offensivi, ma non è una strategia che ha pagato sui quaranta minuti. Non abbiamo fatto giocare
Rodilla per motivi fisici, e Di Bella, ovviamente non può giocare quaranta minuti continuati, specie a questi ritmi.
Carlo Mancino
sempre più splendente stella di Lynn Greer.
Il playmaker è stato assoluto protagonista nei primi 10' di gioco: con i suoi 16 punti, il regista americano è il principale artefice del + 6 (22-28) con cui il Carpisa chiude il primo quarto di gioco. Tra i napoletani bisogna annoverare anche Jon Stefansson, autore di due triple pesantissime.
Il secondo periodo di gioco, invece, vede una Virtus molto più determinata. La squadra di coach Markovski ricuce il gap grazie all'asse Drejer (il migliore dei suoi) e Lang e trova il primo vantaggio al minuto numero diciotto (40-39) con un missile di Bluthenthal. I virtussini insistono (42-39), ma negli ultimi sessanta secondi gli azzurri cambiano l'inerzia del match e vanno al riposo con due lunghezze di vantaggio (42-44), grazie al solito Greer.
La terza frazione è caratterizzata da un'intensa altalena di emozioni: le squadre continuano a farsi male dal perimetro, le prime battute sembrano arridere a Napoli che raggiunge agevolmente i sette punti di vantaggio con i bon bon confezionati da Greer; il ritorno di Bologna, comunque, è veemente, i felsinei agguantano il pareggio (55-55) a quattro minuti dalla fine del periodo. La contro-reazione di Napoli non tarda ad arrivare e con il classico "colpo di reni" gli azzurri riescono a chiudere i primi 30' con un margine di sei punti (59-65).
L'ultimo e decisivo periodo è infuocato, la Virtus risponde colpo su colpo ad ogni tentativo di allungo della Carpisa, nei minuti finali gli uomini di Bucchi patiscono problemi di falli (quattro per Cittadini e Rocca) e hanno difficoltà nel trovare la via del canestro. Il PalaMalaguti è una bolgia, Drejer sembra a tratti inarrestabile, gli otto-mila si infiammano ma Greer e Morandais restano concentratissimi. I due minuti conclusivi sono al cardiopalma, gli uomini di Bucchi hanno più sangue freddo e riescono a tenere in mano le redini dell'incontro. Lynn Greer suggella una prestazione strepitosa con cinque punti negliultimi dieci minuti, unica nota dolente in attacco è Alessandro Cittadini, zero punti ma tanta intensità in difesa.
Al termine il coach bolognese Zare Markovski si dice rammaricato per l'uscita dalle Final Eight di coppa Italie e ammette che "abbiamo perso contro una buona squadra che ha giocato bene sull'individualità di Greer (44 di valutazione) e di Morandais (5/5 da 3). Abbiamo sbagliato 7 dei 17 tiri liberi tentati nel secondo tempo. Bluthenthal, in quanto tiratore puro, può essere contenuto con maggiore semplicità di quanto non si possa fare contro un penetratore come Greer, molto pericoloso sia con la palla in mano che senza. Abbiamo cercato di isolare su un quarto di campo Lang, Drejer e Bluthenthal, per cercare soluzioni importanti con i nostri uomini più offensivi, ma non è una strategia che ha pagato sui quaranta minuti. Non abbiamo fatto giocare
Rodilla per motivi fisici, e Di Bella, ovviamente non può giocare quaranta minuti continuati, specie a questi ritmi.
Carlo Mancino
share