News16/04/2005 14:17
Il sindaco Belcecchi: «Se la Sicc è in A è soprattutto per merito di Latini»
Il giorno dopo la sconfitta contro Reggio Calabria l'amarezza è palpabile in tutta la città perché questo risultato apre praticamente le porte verso la retrocessione: a meno di un vero e proprio miracolo. L'amarezza è anche dettata dalla constatazione della presa di posizione nel dopo partita del patron Alfiero Latini che ha messo in evidenza come il feeling con la città di Jesi non esista più. «Tolgo il disturbo perché tutto posso accettare ma non essere trattato come lo sono stato al termine della partita di giovedì» ha dichiarato un Latini visibilmente rattristato dopo gli insulti personali ricevuti sia alla sirena finale che nel post partita. Insulti piovuti come macigni nei confronti di un personaggio che certamente ha fatto moltissimo per il basket jesino fino a portarlo a competere con il meglio ed il massimo della pallacanestro nazionale. Ed ha aggiunto: «Non verrò più a vedere le partite e per me l'avventura è da considerare conclusa. La società è sana - ha concluso il patron - ed è a disposizione a costo zero di chi vorrà acquisirla». Purtroppo il giorno dopo, a mente fredda, la situazione non è migliorata e Latini sembra davvero deciso a confermare le proprie intenzioni che sono macigni più pesanti di una eventuale retrocessione. Il primo anno di A1, purtroppo, sta concludendosi come nessuno avrebbe immaginato ed ora, a cinque giornate dal termine, la situazione è delicata e forse compromessa. Analizzando la presa di posizione di Latini una delle ipotesi che subito sono circolate, al di là delle valutazioni e delle responsabilità che dovranno essere esaminate non con le reazioni emotive ma con la massima tranquillità e trasparenza, è che non vedendo una realtà locale pronta non tanto a subentrare ma neanche ad affiancare l'attuale gestione, Jesi possa perdere in un batter d'occhio quello che con sudore, competenza, sacrificio è stato negli anni costruito. A questo punto, fermo restando che l'impegno per conquistare sulle tavole del parquet la salvezza va profuso fino in fondo, è importante anche usare tutta la capacità possibile delle persone per pesare la situazione creatasi e provare a percorrere la strada della ragione, dell'analisi attenta e puntuale per costruire e coinvolgere tutti qualunque sia l'esito finale. E' ovvio che anche la critica va fatta e sarà fatta. Ma è altrettanto logico che più si distrugge più sarà difficile e faticoso ricostruire. Nello sport la riconoscenza non esiste ma l'offesa personale non è accettabile a priori. D'altronde non può prevalere la reazione inaccettabile, scomposta ed indirizzata contro Alfiero Latini di alcuni mirata ad offendere la persona più rappresentativa per rovinare e cancellare quello che in molti hanno in tempi non sospetti messo in piedi: un fenomeno di massa. Perché la stragrande volontà degli sportivi riconoscono il ruolo unico e fondamentale del patron. Un conto è giudicare, un conto umiliare sul piano umano. Anche il sindaco Belcecchi ha espresso la solidarietà a Latini per essere stato fatto oggetto di gratuite e inqualificabili accuse lanciate da qualche pseudo-tifoso al termine della partita di ieri. Questo è il contenuto di un comunicato emesso dall'ufficio stampa del Comune di Jesi che così continua: «Il sindaco, nel condividere l'amarezza di Latini, si augura che il patron della Sicc receda dalla sua decisione di lasciare il basket e ritrovi quell'entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto in questi anni. Accusarlo oggi perché la Sicc si trova in una delicatissima posizione di classifica è assolutamente da irresponsabili. È comprensibile la delusione per una sconfitta, non è giustificabile una reazione di questi termini. Pertanto - conclude la nota - il Sindaco invita tutti di non far venir mai meno il sostegno, a partire già da domenica prossima contro Biella, chiedendo ai veri sportivi ad isolare chi, privo di memoria e senso di gratitudine, non riesce neanche a capire perché Jesi si trova in serie A».
EVASIO SANTONI
EVASIO SANTONI
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