News03/04/2004 09:15

Cuzzolin: «Un calo più che altro nervoso»

«Manca l’adrenalina, difficile da mantenere»


Benetton stanca? Domanda legittima, dopo averla vista in azione (si fa per dire) l’altra sera. Oltretutto non sarebbe una sorpresa, visto che con aprile arrivano anche i primi caldi. Ne abbiamo parlato con chi segue quotidianamente la situazione fisica dei «casual», Francesco Cuzzolin, il preparatore atletico. «Non parlerei di caldo, non è ancora il momento. Stanchezza? Forse, ma bisogna vedere di che tipo. Nelle ultime gare direi che c’è stato un calo più che altro nervoso, dovuto a mancanza di adrenalina, che non è facile mantenere per periodi lunghi. Poi capita di trovare un avversario che gioca in casa e magari un po’ più motivato, quindi tutto si complica. Cali durante la gara non ne ho visti, è che le difficoltà sono arrivate subito». In effetti i giocatori più che correre camminavano. «Esatto, ma hanno cominciato e finito allo stesso ritmo. Io dico che certe cose che prima riuscivano con una certa facilità adesso riescono meno, e sono convinto per cause mentali, più che fisiche. Solo adesso la squadra è tornata ad essere al completo, ma, per assurdo, oggi sembriamo più stanchi». Prima parlava di motivazioni: non ce n’erano abbastanza in una partita come quella di Siena?... «Certo che ce n’erano. Il termine motivazione non è giusto, meglio parlare di applicazione ed energie nervose, quelle che non siamo riusciti a mettere in campo e che invece altre volte avevamo, anche con qualche giocatore in meno. Ed era sì una gara importante, ma non di più di tante altre che la Benetton ha giocato in passato: non stiamo parlando mica di ragazzini di primo pelo». E’ strano, però, che tutta la squadra si sia afflosciata allo stesso momento. «E questa è la conferma che qualcosa non va. Non c’è qualcuno, magari di quelli più utilizzati, che accusa maggiori difficoltà, è l’insieme, che considero formato da 12 singoli giocatori, a risentire di questa problematica, derivante da una somma di componenti. Escluso che la Benetton abbia bisogno di ulteriore lavoro, finora ha lavorato tantissimo, anche in mezzo a grandi difficoltà. Per questo oggi (cioè ieri, ndr) l’abbiamo tenuta a riposo: per «ripulire» la mente, un giorno di sosta può essere più efficace che un giorno di lavoro». Il guaio è che domani c’è già un’altra trasferta: che succederà? «Nessun testo ti insegnerà mai come scaricare o caricare le energie nervose: è un gruppo di ottimi professionisti, riuscito sempre a tirarsi fuori dalle difficoltà. E domenica a Teramo sarà durissima, un campo dove altri sono già caduti: cercheremo di fare un passo avanti per superare questo momento». Quindi esclude di effettuare richiami atletici? «Questa dei richiami è una leggenda metropolitana che vorrei sfatare una volta per tutte: dopo sette mesi di attività cosa vuoi richiamare? La cosa fondamentale è, invece, diminuire il volume di lavoro, riuscendo però a mantenere alti gli stimoli nervosi degli allenamenti. Adesso è importante il recupero, una via di mezzo tra quello fisico e nervoso: se mi alleno lento perché sono stanco alla fine giocherò lento, quindi ho bisogno semmai di togliere quantità». Perciò rispetteremo il nostro programma, che varierà solo a seconda se andremo o no a Tel Aviv».
Arbitri. A Teramo arbitreranno Facchini-Duranti-Sahin.
(Silvano Focarelli)

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