News10/03/2004 15:21
Savio e Atripaldi sul futuro di Biella
Il “Premio Panathlon 2003” raddoppia in onore dei giocatori rossoblu di Pallacanestro Biella: ieri sera al Circolo Sociale è stato infatti assegnato al capitano Matteo Soragna per la medaglia di bronzo conquistata agli Europei di Svezia, e al giovane play Fabio Di Bella per la medaglia d’oro ottenuta ai Mondiali militari di basket.
Ma non sono stati i soli giocatori a essere premiati nella serata dedicata alla pallacanestro e alla società di corso Risorgimento. Il “Riconoscimento Panatrhlon”, infatti, è stato assegnato a Marco Carraretto e Andrea Michelori, per la maglia azzurra vestita la scorsa estate prima degli Europei.
Ospiti, insieme al general manager Marco Atripaldi, abbronzatissimo, il presidente Alberto Savio, il capitano Matteo Soragna, Fabio Di Bella, Marco Carraretto, Andrea Michelori. Non hanno potuto gustare i piatti del mitico Romeo, invece, coach Alessandro Ramagli, arrivato a fine cena per impegni di lavoro.
Proprio Ramagli ha illustrato il filmato con le migliori giocate degli italiani che verrà inviato al ct della Nazionale Carlo Recalcati, insieme a una lettera del presidente del Panathlon Anna Moreschi Gatti, con gli auguri per il cammino della squadra azzurra e l’auspicio che un numero sempre maggiore di rossoblu possano farne parte.
Uno dei momenti più attesi della serata è stato l’intervento del general manager della società rossoblu, Marco Atripaldi, che ha incentrato il suo discorso sul tema “Il basket parla italiano”, titolo della serata organizzata dal club di servizio.
“Può sembrare strano che Biella sia un’isola così felice. Ma è proprio la verità. Noi non dovremmo essere un caso nel panorama del basket nazionale, invece lo siamo anche perché abbiamo sempre avuto una filosia precisa, e abbiamo puntato su giocatori che hanno sempre avuto voglia di dimostrare il loro valore”.
Anche per questo Pallacanestro Biella è uno delle squadre con il maggior numero di giovani interessanti: italiani, soprattutto. “Un gruppo che ha rivestito e riveste un’importanza notevole anche nei confronti degli americani, aiutandoli a capire quale sia la realtà di Biella”, ha detto il gm.
Non poteva mancare un accenno particolare al “destino del capitano, Matteo Soragna: “Nella sua vita ha fatto delle scelte molto oculate - ha detto Atripaldi - ha deciso di investire su stesso e di restare con noi nonostante guadagni di meno rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere altrove. Matteo ci ha dato tanto, ma credo che anche noi abbiamo dato tanto a lui. Per questo sono convinto che Soragna sarà uno dei più importanti “uomini mercato” della prossima stagione”.
Quasi un saluto, confermato dalle parole del general manager: “Ho molti dubbi sul fatto che possa restare a Biella”.
Secondo Atripaldi, anche gli altri italiani avranno la possibilità di arrivare molto in alto come sta per accadere a Soragna.
Sul futuro della società Marco Atripaldi non ha nascosto la situazione: “Siamo alla fine di un ciclo e non so bene dire cosa ci sia dietro l’angolo. Spero di cuore che potremo continuare per altri dieci anni, ma siamo consapevoli che a questo livello la passione, da sola, non basta più”.
Marco Atripaldi, ha però anche sottolineato che “la volontà della società è di andare avanti”.
Alle parole del gm hanno fatto eco quelle del presidente Alberto Savio: “La nostra è la realizzazione di un progetto concreto fondato su precisi valori, che sono gli stessi che dovrebbero essere alla base della vita delle famiglie”.
Già, rigore, passione, amore per il lavoro e conti e bilanci in regola, sempre. Una prerogativa che ha stimolato una battuta al gm rossoblu, dopo una domanda sulla fine della gloriosa Virtus Bologna: “Una società che ha vinto tutto, che ha ottenuto il “grande slam” nel basket (Eurolega, scudetto e Coppa Italia, ndr), ma probabilmente con tutti quei milioni di debiti che ha accumulato ci sarei riuscito anch’io a vincere così tanto...”.
Alla domande se Pallacanestro Biella potrebbe esistere anche al di fuori della serie A, Atripaldi è stato chiaro: “Non sono più disponibili a fare un’altra stagione con un budget così ridotto come in questi anni. Per continuare devono esserci i presupposti, altrimenti si rischia di fare brutte figure e di stufare il pubblico”.
E sulla possibilità che arrivino nuovi e importanti sponsor, il gm ha aggiunto: “Ci sono contatti con aziende importanti”.
Poi ha tributato un ringraziamento a Lauretana: “Per noi questa azienda sta facendo molto, soprattutto in rapporto alle sue forze. Ma, dobbiamo dire, che è anche assurdo che un’azienda come Lauretana debba continuare a compiere uno sforzo simile”.
L’aria che si respirava al Circolo Sociale non era quella di un funerale, ma certo l’orizzonte non è roseo: a fugare illusioni ci ha pensato sempre il general manager: “A fine stagione avremo un solo giocatore sotto contratto, Fabio Di Bella. Tutti gli altri sono in scadenza. Dovremmo aprire un nuovo ciclo, con tutto l’impegno che questo comporta, ma rischiamo di doverci appellare ancora una volta alla Madonna d’Oropa”.
Insomma, la volontà di proseguire rischia di scontrarsi con la realtà delle scarse risorse.
Sullo sponsor attuale, il presidente Savio ha precisato: “Non oso chiedere neppure un euro in più a Lauretana, perché se abbiamo potuto disputare tre stagioni in serie A è stato grazie ad Antonio Pola e a Giovanni Vietti”.
Un riconoscimento al grande impegno profuso dall’azienda di Graglia, che fa il paio con quello del general manager.
Ma il messaggio è chiaro e viene ribadito: “Se resisteremo diverremo un punto di riferimento nel basket e possiamo ancora farcela. Ma tutto dipenderà dagli incontri che abbiamo in programma nei prossimi giorni”.
Alberto Savio a questo punto ha fatto una promessa che, contemporaneamente suona anche come una sfida al territorio: “Prima di decidere di chiudere - ha detto il presidente - io sono disposto anche a regalare la squadra se c’è un imprenditore che offra le garanzie per mantenerla a Biella e in serie A per i prossimi 5 anni. E questo sarebbe un regalo al territorio da un milione di euro di valore”.
In ogni caso non ci saranno più appelli come è accaduto due anni fa e al termine della scorsa stagione: “Se non accadrà nulla di positivo e non vi saranno altre strade non ci sentirete più lanciare richieste di aiuto: semplicemente venderemo i diritti e non iscriveremo la squadra al prossimo campionato”.
c.f.a. - s.z.
Ma non sono stati i soli giocatori a essere premiati nella serata dedicata alla pallacanestro e alla società di corso Risorgimento. Il “Riconoscimento Panatrhlon”, infatti, è stato assegnato a Marco Carraretto e Andrea Michelori, per la maglia azzurra vestita la scorsa estate prima degli Europei.
Ospiti, insieme al general manager Marco Atripaldi, abbronzatissimo, il presidente Alberto Savio, il capitano Matteo Soragna, Fabio Di Bella, Marco Carraretto, Andrea Michelori. Non hanno potuto gustare i piatti del mitico Romeo, invece, coach Alessandro Ramagli, arrivato a fine cena per impegni di lavoro.
Proprio Ramagli ha illustrato il filmato con le migliori giocate degli italiani che verrà inviato al ct della Nazionale Carlo Recalcati, insieme a una lettera del presidente del Panathlon Anna Moreschi Gatti, con gli auguri per il cammino della squadra azzurra e l’auspicio che un numero sempre maggiore di rossoblu possano farne parte.
Uno dei momenti più attesi della serata è stato l’intervento del general manager della società rossoblu, Marco Atripaldi, che ha incentrato il suo discorso sul tema “Il basket parla italiano”, titolo della serata organizzata dal club di servizio.
“Può sembrare strano che Biella sia un’isola così felice. Ma è proprio la verità. Noi non dovremmo essere un caso nel panorama del basket nazionale, invece lo siamo anche perché abbiamo sempre avuto una filosia precisa, e abbiamo puntato su giocatori che hanno sempre avuto voglia di dimostrare il loro valore”.
Anche per questo Pallacanestro Biella è uno delle squadre con il maggior numero di giovani interessanti: italiani, soprattutto. “Un gruppo che ha rivestito e riveste un’importanza notevole anche nei confronti degli americani, aiutandoli a capire quale sia la realtà di Biella”, ha detto il gm.
Non poteva mancare un accenno particolare al “destino del capitano, Matteo Soragna: “Nella sua vita ha fatto delle scelte molto oculate - ha detto Atripaldi - ha deciso di investire su stesso e di restare con noi nonostante guadagni di meno rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere altrove. Matteo ci ha dato tanto, ma credo che anche noi abbiamo dato tanto a lui. Per questo sono convinto che Soragna sarà uno dei più importanti “uomini mercato” della prossima stagione”.
Quasi un saluto, confermato dalle parole del general manager: “Ho molti dubbi sul fatto che possa restare a Biella”.
Secondo Atripaldi, anche gli altri italiani avranno la possibilità di arrivare molto in alto come sta per accadere a Soragna.
Sul futuro della società Marco Atripaldi non ha nascosto la situazione: “Siamo alla fine di un ciclo e non so bene dire cosa ci sia dietro l’angolo. Spero di cuore che potremo continuare per altri dieci anni, ma siamo consapevoli che a questo livello la passione, da sola, non basta più”.
Marco Atripaldi, ha però anche sottolineato che “la volontà della società è di andare avanti”.
Alle parole del gm hanno fatto eco quelle del presidente Alberto Savio: “La nostra è la realizzazione di un progetto concreto fondato su precisi valori, che sono gli stessi che dovrebbero essere alla base della vita delle famiglie”.
Già, rigore, passione, amore per il lavoro e conti e bilanci in regola, sempre. Una prerogativa che ha stimolato una battuta al gm rossoblu, dopo una domanda sulla fine della gloriosa Virtus Bologna: “Una società che ha vinto tutto, che ha ottenuto il “grande slam” nel basket (Eurolega, scudetto e Coppa Italia, ndr), ma probabilmente con tutti quei milioni di debiti che ha accumulato ci sarei riuscito anch’io a vincere così tanto...”.
Alla domande se Pallacanestro Biella potrebbe esistere anche al di fuori della serie A, Atripaldi è stato chiaro: “Non sono più disponibili a fare un’altra stagione con un budget così ridotto come in questi anni. Per continuare devono esserci i presupposti, altrimenti si rischia di fare brutte figure e di stufare il pubblico”.
E sulla possibilità che arrivino nuovi e importanti sponsor, il gm ha aggiunto: “Ci sono contatti con aziende importanti”.
Poi ha tributato un ringraziamento a Lauretana: “Per noi questa azienda sta facendo molto, soprattutto in rapporto alle sue forze. Ma, dobbiamo dire, che è anche assurdo che un’azienda come Lauretana debba continuare a compiere uno sforzo simile”.
L’aria che si respirava al Circolo Sociale non era quella di un funerale, ma certo l’orizzonte non è roseo: a fugare illusioni ci ha pensato sempre il general manager: “A fine stagione avremo un solo giocatore sotto contratto, Fabio Di Bella. Tutti gli altri sono in scadenza. Dovremmo aprire un nuovo ciclo, con tutto l’impegno che questo comporta, ma rischiamo di doverci appellare ancora una volta alla Madonna d’Oropa”.
Insomma, la volontà di proseguire rischia di scontrarsi con la realtà delle scarse risorse.
Sullo sponsor attuale, il presidente Savio ha precisato: “Non oso chiedere neppure un euro in più a Lauretana, perché se abbiamo potuto disputare tre stagioni in serie A è stato grazie ad Antonio Pola e a Giovanni Vietti”.
Un riconoscimento al grande impegno profuso dall’azienda di Graglia, che fa il paio con quello del general manager.
Ma il messaggio è chiaro e viene ribadito: “Se resisteremo diverremo un punto di riferimento nel basket e possiamo ancora farcela. Ma tutto dipenderà dagli incontri che abbiamo in programma nei prossimi giorni”.
Alberto Savio a questo punto ha fatto una promessa che, contemporaneamente suona anche come una sfida al territorio: “Prima di decidere di chiudere - ha detto il presidente - io sono disposto anche a regalare la squadra se c’è un imprenditore che offra le garanzie per mantenerla a Biella e in serie A per i prossimi 5 anni. E questo sarebbe un regalo al territorio da un milione di euro di valore”.
In ogni caso non ci saranno più appelli come è accaduto due anni fa e al termine della scorsa stagione: “Se non accadrà nulla di positivo e non vi saranno altre strade non ci sentirete più lanciare richieste di aiuto: semplicemente venderemo i diritti e non iscriveremo la squadra al prossimo campionato”.
c.f.a. - s.z.
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