News06/07/2008 09:15
Corbelli: non entro in società, ma ci sarò
«Qualcosa farò per una realtà e un amico al quale non ho mai nascosto la mia simpatia»
«Snaidero fa un passo indietro? Non sono certo io colui che farà quello avanti. Però qualcosa farò, come gesto di simpatia nei confronti dell’amico Edi». Parole e musica di Giorgio Corbelli, il giorno dopo l’incontro avuto all’hotel Astoria con il gm Mario Ghiacci, il coach “in pectore” Attilio Caja e, per il pranzo, anche l’Ingegnere. Il businessman romagnolo confida che il patron udinese rimanga in sella, anche con un ruolo più defilato, ma sempre presente. Per questo Corbelli ha consigliato a Snaidero la costituzione di una struttura aperta ad altri soci: secondo mister Telemarket, è questa l’unica strada percorribile per garantire un futuro alla pallacanestro friulana. Signor Corbelli, l’ingegner Snaidero fa un passo indietro, in modo che qualcun altro ne faccia uno avanti: alla luce dell'incontro che avete avuto venerdì a Udine, sarà lei quel qualcun altro?
«Assolutamente no – ribadisce l’ex presidente dell’Olimpia Milano, rintracciato al telefono –. Ci siamo visti con l’amico Edi ed è stato un incontro informale nel quale c’è stato un proficuo scambio di vedute. Per quella che è la mia esperienza, ho dato qualche consiglio a Snaidero, ma senza voler approfondire troppo: sono ancora il presidente di Milano e l’atto di vendita è in fase di definizione, ma non ancora completato. Una volta concluso l’iter per la cessione dell'Olimpia penserò più che altro a riposare e a star tranquillo sotto l’aspetto cestistico».
Quale tipo di consiglio ha offerto a Snaidero?
«Ho detto all’amico Edi che finché lui resta al timone della società di basket, io farò il tifo per la sua squadra, in virtù di un legame di amicizia quasi familiare. Un mio impegno diretto nel club friulano? Non sono io quello che può prendere Udine. Non nascondo che qualcosa lo farò di certo, ma solo come gesto di simpatia per un amico e per una squadra per la quale non ho mai nascosto la mia benevolenza».
Quale futuro può avere la pallacanestro udinese?
«Il basket a Udine ha bisogno che Edi non venga lasciato solo: ha bisogno di compagni di viaggio che possano dargli una mano nel portare avanti una società che senza navigatori importanti non avrebbe futuro. E, comunque, credo proprio che Snaidero non dovrebbe lasciare totalmente la società: gli ho spiegato che a Milano, quando non era più possibile proseguire da solo, abbiamo creato un pool con 14 soci importanti (tra i quali Armani, Galliani e il Milan e la famiglia Moratti, ndr) e il programma s’è risollevato. Penso che questa sia l'unica strada da percorrere per una realtà che voglia provare a restare nel basket che conta».
A Udine è ormai certo l'arrivo di coach Attilio Caja, ex tecnico di Milano: quale è la situazione contrattuale dell’allenatore pavese uscito proprio dall’esperienza con la sua Armani Jeans?
«Caja è arrivato nel corso della stagione scorsa all’Olimpia per aiutarci in un momento molto difficile. In quell'occasione ha firmato un contratto annuale, valido fino a fine stagione. Ora è dunque libero di firmare con chi vuole».
Francesco Tonizzo
«Assolutamente no – ribadisce l’ex presidente dell’Olimpia Milano, rintracciato al telefono –. Ci siamo visti con l’amico Edi ed è stato un incontro informale nel quale c’è stato un proficuo scambio di vedute. Per quella che è la mia esperienza, ho dato qualche consiglio a Snaidero, ma senza voler approfondire troppo: sono ancora il presidente di Milano e l’atto di vendita è in fase di definizione, ma non ancora completato. Una volta concluso l’iter per la cessione dell'Olimpia penserò più che altro a riposare e a star tranquillo sotto l’aspetto cestistico».
Quale tipo di consiglio ha offerto a Snaidero?
«Ho detto all’amico Edi che finché lui resta al timone della società di basket, io farò il tifo per la sua squadra, in virtù di un legame di amicizia quasi familiare. Un mio impegno diretto nel club friulano? Non sono io quello che può prendere Udine. Non nascondo che qualcosa lo farò di certo, ma solo come gesto di simpatia per un amico e per una squadra per la quale non ho mai nascosto la mia benevolenza».
Quale futuro può avere la pallacanestro udinese?
«Il basket a Udine ha bisogno che Edi non venga lasciato solo: ha bisogno di compagni di viaggio che possano dargli una mano nel portare avanti una società che senza navigatori importanti non avrebbe futuro. E, comunque, credo proprio che Snaidero non dovrebbe lasciare totalmente la società: gli ho spiegato che a Milano, quando non era più possibile proseguire da solo, abbiamo creato un pool con 14 soci importanti (tra i quali Armani, Galliani e il Milan e la famiglia Moratti, ndr) e il programma s’è risollevato. Penso che questa sia l'unica strada da percorrere per una realtà che voglia provare a restare nel basket che conta».
A Udine è ormai certo l'arrivo di coach Attilio Caja, ex tecnico di Milano: quale è la situazione contrattuale dell’allenatore pavese uscito proprio dall’esperienza con la sua Armani Jeans?
«Caja è arrivato nel corso della stagione scorsa all’Olimpia per aiutarci in un momento molto difficile. In quell'occasione ha firmato un contratto annuale, valido fino a fine stagione. Ora è dunque libero di firmare con chi vuole».
Francesco Tonizzo
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