News25/11/2007 09:03

Pillastrini: «Premiata, anni stupendi Ora c’è solo la Virtus»

«Un bella storia, ma oggi devo vincere»


CINQUE minuti d’applausi, venti giorni fa, quando, da semplice spettatore, seguì Premiata - Armani. Stasera (palla a due alle 18,15 al PalaSavelli di Porto San Giorgio) Stefano Pillastrini non sarà uno qualunque. Difficile separare le emozioni dall’aspetto tecnico.
«In quell’occasione — racconta il coach della Virtus — è stata davvero un’accoglienza trionfale. Quella con Montegranaro non potrà mai essere, per me, una partita come tutte le altre. C’è stato un grande feeling, ci sono stati, insieme, anni stupendi».
Oggi Pilla è il coach di una Virtus che è costretta a rincorrere proprio la Premiata.
«Se spostiamo il discorso sulla tecnica — incalza — non possiamo che ribadire un concetto. Siena a parte, che ha pure una struttura diversa, Montegranaro è la squadra che, in questo momento, gioca la miglior pallacanestro nel nostro campionato. In più avranno mille motivazioni per vincere».
Abbondanti motivazioni anche per la Virtus, che dovrà far fronte a una situazione di emergenza.
«Recuperiamo Di Bella, che per noi è molto importante. Ma McGrath s’è infortunato a un dito nell’ultimo allenamento. Per ora è più no che sì».

PIU’ POSSIBILISTA, Pillastrini, sul recupero di Spencer, vittima di una contusione al torace. Al di là di tutto, e dei risultati della settimana, Pillastrini confida sugli allenamenti e il lavoro in palestra in settimana.
«Ci siamo allenati bene. Con noi — dice — s’è rivisto anche Michelori. E Andrea ha alzato subito il livello dei nostri allenamenti».
Vede la luce, Pillastrini. Anzi, l’ha sempre vista, anche nei momenti peggiori. Ma questo, sottolinea, non deve illudere il gruppo che deve continuare a lavorare in un certo modo.
«I progressi ci sono stati. Li abbiamo visti anche a Siena, in Eurolega. Per tre quarti abbiamo giocato davvero bene. Nell’ultima frazione siamo ricaduti negli stessi errori: palla troppo ferma e attacco prevedibile. Prepariamoci: la Premiata cercherà di metterci in difficoltà proprio in questo modo».
Lui e Finelli, allenatori amici. Oggi la sfida per determinare chi sarà il migliore?
«Assolutamente no. I duelli personali non mi interessano, al di là dell’affetto che ho per Finelli. Sono un allenatore che prova a convincere i suoi giocatori che il basket non è una questione di duelli personali, ma di sistema e di gioco. Se cado anch’io nell’errore...».
Resta la luce e l’uscita dal tunnel.

«LA LUCE — commenta — io l’ho sempre vista. Anche nei momenti più bui. Ma il fatto che veda la luce non vuol dire che sia vicina. Abbiamo visto dei lampi. Voglio vederne degli altri».
Si chiama continuità. La vuole Pillastrini, la vuole la Virtus, stasera, con la Premiata Montegranaro
ALESSANDRO GALLO

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