News11/06/2007 09:32

Cavaliero prima certezza: 'Fortitudo, mi riscatterò'

«Orgoglioso di restare, vedrete quanto valgo»


La Fortitudo riparte da Daniele Cavaliero. E’ una delle poche certezze per la prossima stagione, dato che con James Thomas al momento c’è soltanto l’accordo verbale per un nuovo contratto, mentre Mancinelli e Belinelli ormai hanno lasciato intendere che al PalaDozza preferirebbero non tornare.
Altri giocatori, come Ress e Janicenoks, per diversi motivi stanno alla finestra; altri ancora, come Edney, sono ancora sotto giudizio da parte della società. In più c’è la questione dell’allenatore: la Fortitudo continua a mandare segnali distensivi a Pillastrini il quale, visto come sono andate le cose fino ad ora, si guarda in giro facendo chiaramente capire che il vecchio accordo ormai non vale più. In frigorifero c’è sempre Mazzon, ma Sacrati sta prendendo in visione altre candidature italiane, magari meno di grido.
In questo quadro l’unica certezza è che Daniele Cavaliero l’anno prossimo sarà uno dei dodici biancoblù, anche perché il presidente fortitudino ha gradito molto come il giovane triestino sia stato uno dei pochi a lottare fino alla fine. «Sono orgoglioso di far parte della Fortitudo — spiega l’esterno azzurro dal raduno della nazionale, con la quale partirà per la Cina — ma d’altra parte non voglio imporre la mia presenza a nessuno. Appena ci sarà la possibilità, parlerò con il nuovo coach e se mi riterrà utile alla causa e avrò minuti in campo allora rimarrò, altrimenti cercheremo una soluzione. A 23 anni devo lavorare con chi ha fiducia in me per continuare a crescere».
A bocce più che ferme, che idea si è fatto della passata stagione. E’ vero che all’interno della squadra c’era un clima di alta tensione?
«Assolutamente no. Io, ad esempio, ho avuto diversi momenti difficili e i miei compagni mi sono sempre stati vicini e mi hanno incoraggiato. Il problema è che non abbiamo mai lavorato con serenità. E non mi riferisco alla pressione esterna, perché a Bologna è normale e ed è giusto che ci sia. I problemi erano all’interno. Dopo un risultato negativo in allenamento ci guardavamo in faccia e ci domandavamo chi sarebbe partito».
Risultato?
«In questo modo il gruppo non ha imparato a reagire davanti alle difficoltà. Quando è arrivata la nuova proprietà era troppo tardi e neppure il suo entusiasmo è riuscito a darci una spinta in più. Da troppo tempo eravamo dentro quel tunnel».
Come mai non ha scelto di andare via pur avendone la possibilità?
«Perché non sono abituato a scappare davanti alle difficoltà. Sarò ancora immaturo e un po’ emotivo, ma sono anche testardo. La squadra era ricca di talento, ma non riuscivamo mai ad esprimerlo con continuità e io ho sempre creduto che saremmo riusciti a sbloccarci. Prendiamo la gara di Montegranaro: dal -22 in meno di un quarto siamo arrivati al -6, poi abbiamo avuto un altro black out. Penso che se avessimo avuto qualche settimana in più di tempo le cose si sarebbero aggiustate. Invece ci siamo ritrovati a svolgere gli ultimi allenamenti senza più un obiettivo e questa è stata una delle cose più difficili da affrontare».
Guardiamo al futuro immediato. Dopo un anno così tribolato ora sta riprendendo smalto in nazionale. Come mai?
«E’ banale dire che avevo voglia di rivincita, però è così. Dan Gay mi ha mandato un sms nei primi giorni del raduno azzurro. Mi ha detto di considerare ogni pallone che toccavo come se fosse l’ultimo a mia disposizione, trovando quindi il giusto mix tra il divertimento e la concentrazione. E’ un consiglio che mi ha aiutato molto».
La Fortitudo nella prossima stagione deve ritrovare il feeling con i tifosi, ottimi risultati in campionato per poi agguantare l’Eurolega. Come vive questa sfida?
«E’ il motivo per cui ho deciso di rimanere. Voglio dimostrare a tutti che quello che ha giocato quest’anno è la brutta copia di quel Cavaliero che, invece, pensa e crede di essere un giocatore da Fortitudo».

Massimo Selleri

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