News22/08/2005 09:10
Viola, favoloso ritorno al futuro
Oggi apre la campagna abbonamenti in un clima di antico entusiasmo mentre la squadra continua a prendere forma
«La Viola non è di Pasquale Rappoccio né di un altro dirigente o di un socio che fa parte di questa cordata che spero si possa allargare ancora. La Viola è dei tifosi, la Viola è della città di Reggio, della sua provincia e della Calabria intera». Non è la solita dichiarazione populista destinata solo a scaldare i cuori dei tifosi, le parole pronunciate a più riprese dal presidente Rappoccio sono dettate da un'intima convinzione: quella di operare nell'interesse della città e dei suoi tifosi. «Noi vogliamo costruire una grande Viola – ha ripetuto il presidente – e per come intendo io le cose in una grande squadra ci vuole almeno un giocatore da Nazionale. Stiamo lavorando anche per intensificare i rapporti con la Federazione e magari portare qui la selezione azzurra per fare un raduno, un collegiale o un'amichevole. La mentalità vincente si costruisce anche così. Con impegno e applicazione seguendo l'esempio dei migliori». Ma per fare tutto questo, per costruire una squadra capace di conquistare i playoff (durante la presentazione della campagna abbonamenti così diceva Santo Frascati: «Gli abbonamenti che abbiamo posto in vendita comprendono solo le partite di regoular season, per i playoff bisognerà fare i biglietti...») alla Viola in tutte le sue componenti serve una iniezione di fiducia. Rappoccio è stato chiaro: «Sogno un Palasport con almeno quattromila abbonati». Il presidente – come suo solito e come faceva ai tempi della Medinex quando tutti nel mondo del volley lo prendevano per uno splendido visionario ma lui intanto vinceva lo scudetto sul campo – pensa in grande stile, ma quattromila abbonati la Viola non li ha mai fatti nella sua storia in una sola stagione. Rappoccio fa spallucce: «Un motivo in più per farli quest'anno». Ci riuscirà? Staremo a vedere... Tuttavia, bisogna riconoscere che le premesse sono state poste in maniera eccellente, a cominciare dai prezzi. «Abbiamo stabilito di mettere i prezzi più bassi della serie A», dice e come ogni buon imprenditore sa bene che non sta regalando niente a nessuno ma sta facendo un investimento nel futuro. La gente deve tornare a innamorarsi della Viola e per riaccendere la fiamma della passione serve una scintilla. La nuova società sta sfregando l'animo dei tifosi facendo aleggiare nuovamente lo spirito di coloro che hanno fatto grande la squadra nero-arancio dal 1983 in avanti. All'insegna del grido «La Viola siete voi» basta cliccare sul sito www.violabasket.it per fare un tuffo in un passato che dopo pochi secondo sembra non essere per niente passato. Santo Frascati si è inventato un video che scalda il cuore e fa luccicare gli occhi. Si rivede il sorriso innocente di Massimo Mazzetto, il canestro di Massimo Bianchi contro la Silverstone Brescia, rivive il mito del “Botteghelle”, il carisma di Kim Hughes, l'uomo-volante Mark Campanaro e il nasone di Manu Ginobili... Insomma in pochi minuti tornano alla memoria momenti indimenticabili di grande basket. Di grande basket nero e arancio. Quei tempi non sono irripetibili. Possono tornare. L'impegno della nuova dirigenza della Viola è proprio questo: restituire la Viola a Reggio, riannodare quel filo con la città che negli ultimi anni si era spezzato. Sarà questo il successo più importante per la nuova Viola: ricostruire una Viola grande come il suo passato. E anche il destino sembra soffiare nella direzione giusta. Il ripescaggio in serie A si può leggere proprio in questi termini. Coach Walter De Raffaele ha sposato in pieno questo progetto: «Stiamo costruendo una squadra che possa durare nel tempo. Conosco bene la passione del pubblico reggino e noi vogliamo risvegliarla». Il presidente Rappoccio vuole quattromila abbonati, Reggio e dintorni hanno il dovere di rispondere “presente”. I prezzi sono irresistibili e la squadra che sta venendo su lascia intravedere delle buone possibilità di far nuovamente innamorare Reggio e la Viola.
Piero Gaeta
Piero Gaeta
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