News07/07/2005 09:18
Charlie Recalcati, l'alchimista che colleziona metalli preziosi
Il filotto di metalli nobili iniziò in quella finale europea per il terzo-quarto posto il 14 settembre 2003 a Stoccolma. L’Italia vinse per 69 a 67 contro la Francia. Conquistò la medaglia di bronzo e il pass per le Olimpiadi di Atene. E in Grecia il bronzo europeo si tramutò in un argento olimpico. Ma non fu un miracolo. Furono il cuore, il sudore e l’intelligenza dell’allenatore a portare gli azzurri in finale contro l’Argentina. Dalle Olimpiadi ai recenti Giochi del Mediterraneo ad Almeria dove dall’argento si è passati all’oro con un’Italia bis fatta di giovani prospetti e di giocatori che nel campionato italiano, a volte, non trovano lo spazio che meriterebbero. Stoccolma, Atene, Almeria sono le tappe dell’irresistibile ascesa di Carlo Recalcati da Milano, l’allenatore che, a tutte le manifestazione a cui ha partecipato, ha vinto una medaglia.
NESSUN SEGRETO «Non c’è una formula segreta da applicare per vincere - spiega Recalcati - al massimo c’è un’idea di fondo, la mentalità di un gruppo che non vuole giocare da protagonista, ma che riconosce i propri limiti e cerca di migliorarli ed è la stessa mentalità che ha accomunato le Nazionali di Stoccolma, Atene e Almeria. L’umiltà è la caratteristica comune di queste squadre, capire quali sono le proprie carenze tecniche quando si gioca contro le big mondiali e trovare strade diverse per compensarle. Non tutti i giocatori hanno l’umiltà di riconoscere i propri limiti, ma chi ha giocato nella Nazionale italiana lo ha fatto. L’altro elemento vincente è costituito dal fatto che la Nazionale non ha delle individualità su cui è incentrato il gioco, ma tutti i giocatori sono importanti allo stesso modo perché sanno che Basile, ad esempio, non può sempre segnare sempre 25 punti a partita e quando non lo fa la squadra dev’essere pronta a sostenerlo e a trovare altre alternative. Spesso in passato, e parlo del tempo in cui io ero giocatore, si è puntato troppo sui singoli e quando i singoli hanno fatto cilecca, tutta la squadra è crollata».
MEDITERRANEO D’ORO Il metallo più pregiato è arrivato in Spagna ai Giochi del Mediterraneo, una competizione in cui l’Italia, in passato, ha sempre ben figurato. «Non abbiamo stravolto in nostri piani di preparazione all’Europeo per i Giochi del Mediterraneo - spiega Carlo Recalcati - c’erano squadre come Spagna e Turchia costruite apposta per vincere, mentre noi abbiamo scelto giocatori giovani che il campionato non ha messo in mostra a sufficienza. Il risultato finale conferma che la strada intrapresa due anni fa è quella giusta, ossia quella di allargare il bacino di giocatori che possono militare in Nazionale». Su quali siano stati atleti più determinanti per la vittoria finale il coach milanese non si sbilancia: «È stata una vittoria di gruppo, tutti sono stati protagonisti in momenti diversi, ognuno a turno ha dato il suo contributo. Se devo fare dei nomi direi che per continuità il migliore è stato Carraretto, chi mi ha stupito di più è stato Boscagin, il più determinato senz’altro Giachetti».
SOGNANDO UN’ALTRA IMPRESA E alcuni dei protagonisti dei Giochi del Mediterraneo verranno sicuramente convocati per il raduno di preparazione all’Europeo di Serbia&Montenegro che inizierà il 27 luglio in Valtellina: «Del resto è sempre stato così - continua il commissario tecnico - dai nostri raduni sono sempre usciti nomi nuovi come Garri e Rombaldoni. Che tipo di Europeo mi aspetto? Sicuramente vorrei crescere sotto il profilo delle qualità tecniche, aggiungere qualcosa in termini di qualità a questa squadra. Dopo Stoccolma l’Italia sarà una formazione attesa e rispettata, ci sono squadre che hanno subìto la nostra ascesa e cercheranno di ributtarci in basso. Dovremo continuare a essere umili, a mantenere intatto il nostro stile di gioco, senza pensare alle vittorie ottenute in passato. Organizzazione di squadra e grande cuore, come sempre». Tra i primi attori dell’Europeo ci sarà anche Giacomo Galanda, con cui Recalcati ha vinto il tricolore a Varese, Bologna e Siena, ma che dalla prossima stagione non allenerà più nel club toscano: «Sono molto dispiaciuto - continua il ct - è stata una scelta presa dalla società che ha messo l’ultima parola. Spero che la prossima stagione possa giocare all’Olimpia Milano perché con un allenatore come Lardo avrebbe la possibilità di esprimere tutto il suo talento».
I GIOVANI E L’NBA E tra i possibili protagonisti dell’Europeo ci potrebbero essere molti dei giovani gioiellini azzurri come Bargnani, Belinelli e Mancinelli e Gigli. L’NBA ha scartato gli ultimi due all’ultimo draft. «Sinceramente non me lo aspettavo - dice Recalcati - non tanto per conoscenza diretta, ma per quello che avevo sentito alla vigilia. Comunque non è una bocciatura che fa male, anzi. Anche se è innegabile che un italiano in NBA è una cosa di cui abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo. Ma, attenzione, non dal punto di vista tecnico, ma nell’ottica di promozione del movimento azzurro perché i ragazzini guardano solo le partite dell’NBA e le riviste che ne parlano. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, ossia il rischio che un giovane si bruci troppo in fretta. Bisognerebbe fare il grande salto al momento giusto, ossia intorno ai 25 anni, come ha fatto Ginobili. Ecco, un giocatore pronto per l’NBA secondo me può essere Basile che ha tutte le carte in regola, ma sta molto anche alla volontà del singolo».
NESSUN SEGRETO «Non c’è una formula segreta da applicare per vincere - spiega Recalcati - al massimo c’è un’idea di fondo, la mentalità di un gruppo che non vuole giocare da protagonista, ma che riconosce i propri limiti e cerca di migliorarli ed è la stessa mentalità che ha accomunato le Nazionali di Stoccolma, Atene e Almeria. L’umiltà è la caratteristica comune di queste squadre, capire quali sono le proprie carenze tecniche quando si gioca contro le big mondiali e trovare strade diverse per compensarle. Non tutti i giocatori hanno l’umiltà di riconoscere i propri limiti, ma chi ha giocato nella Nazionale italiana lo ha fatto. L’altro elemento vincente è costituito dal fatto che la Nazionale non ha delle individualità su cui è incentrato il gioco, ma tutti i giocatori sono importanti allo stesso modo perché sanno che Basile, ad esempio, non può sempre segnare sempre 25 punti a partita e quando non lo fa la squadra dev’essere pronta a sostenerlo e a trovare altre alternative. Spesso in passato, e parlo del tempo in cui io ero giocatore, si è puntato troppo sui singoli e quando i singoli hanno fatto cilecca, tutta la squadra è crollata».
MEDITERRANEO D’ORO Il metallo più pregiato è arrivato in Spagna ai Giochi del Mediterraneo, una competizione in cui l’Italia, in passato, ha sempre ben figurato. «Non abbiamo stravolto in nostri piani di preparazione all’Europeo per i Giochi del Mediterraneo - spiega Carlo Recalcati - c’erano squadre come Spagna e Turchia costruite apposta per vincere, mentre noi abbiamo scelto giocatori giovani che il campionato non ha messo in mostra a sufficienza. Il risultato finale conferma che la strada intrapresa due anni fa è quella giusta, ossia quella di allargare il bacino di giocatori che possono militare in Nazionale». Su quali siano stati atleti più determinanti per la vittoria finale il coach milanese non si sbilancia: «È stata una vittoria di gruppo, tutti sono stati protagonisti in momenti diversi, ognuno a turno ha dato il suo contributo. Se devo fare dei nomi direi che per continuità il migliore è stato Carraretto, chi mi ha stupito di più è stato Boscagin, il più determinato senz’altro Giachetti».
SOGNANDO UN’ALTRA IMPRESA E alcuni dei protagonisti dei Giochi del Mediterraneo verranno sicuramente convocati per il raduno di preparazione all’Europeo di Serbia&Montenegro che inizierà il 27 luglio in Valtellina: «Del resto è sempre stato così - continua il commissario tecnico - dai nostri raduni sono sempre usciti nomi nuovi come Garri e Rombaldoni. Che tipo di Europeo mi aspetto? Sicuramente vorrei crescere sotto il profilo delle qualità tecniche, aggiungere qualcosa in termini di qualità a questa squadra. Dopo Stoccolma l’Italia sarà una formazione attesa e rispettata, ci sono squadre che hanno subìto la nostra ascesa e cercheranno di ributtarci in basso. Dovremo continuare a essere umili, a mantenere intatto il nostro stile di gioco, senza pensare alle vittorie ottenute in passato. Organizzazione di squadra e grande cuore, come sempre». Tra i primi attori dell’Europeo ci sarà anche Giacomo Galanda, con cui Recalcati ha vinto il tricolore a Varese, Bologna e Siena, ma che dalla prossima stagione non allenerà più nel club toscano: «Sono molto dispiaciuto - continua il ct - è stata una scelta presa dalla società che ha messo l’ultima parola. Spero che la prossima stagione possa giocare all’Olimpia Milano perché con un allenatore come Lardo avrebbe la possibilità di esprimere tutto il suo talento».
I GIOVANI E L’NBA E tra i possibili protagonisti dell’Europeo ci potrebbero essere molti dei giovani gioiellini azzurri come Bargnani, Belinelli e Mancinelli e Gigli. L’NBA ha scartato gli ultimi due all’ultimo draft. «Sinceramente non me lo aspettavo - dice Recalcati - non tanto per conoscenza diretta, ma per quello che avevo sentito alla vigilia. Comunque non è una bocciatura che fa male, anzi. Anche se è innegabile che un italiano in NBA è una cosa di cui abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo. Ma, attenzione, non dal punto di vista tecnico, ma nell’ottica di promozione del movimento azzurro perché i ragazzini guardano solo le partite dell’NBA e le riviste che ne parlano. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, ossia il rischio che un giovane si bruci troppo in fretta. Bisognerebbe fare il grande salto al momento giusto, ossia intorno ai 25 anni, come ha fatto Ginobili. Ecco, un giocatore pronto per l’NBA secondo me può essere Basile che ha tutte le carte in regola, ma sta molto anche alla volontà del singolo».
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