News09/06/2005 09:02
Spira sulla Ghirada il vento dell’Est
«Pausa di riflessione» per Bulleri che vuole un palcoscenico da Eurolega
Ieri Maurizio Gherardini era a casa sua, a Forlì, segno che per ora novità sulla sorte di Messina e Bulleri non ce ne sono. Ma se di notizie ufficiali sul conto del miglior coach e del miglior giocatore del campionato non ne trapelano, di indiscrezioni ce ne sono a iosa.
Che Ettore Messina, nonostante un altro anno di contratto lo leghi alla Ghirada, sia in partenza (lo danno al Cska) non è certo un mistero, tant’è vero che in società stanno lavorando alacremente per trovare il suo sostituto. La pista Sacripanti, pur non accantonata, sta perdendo consistenza: Pino è ancora legato a Cantù a cui non spiacerebbe rivederlo per un ulteriore anno. S’è fatto anche il nome di Neven Spahjia, in uscita da Roseto, che però piace, ora che è tornata fra le elette, anche all’ambiziosa Virtus Bologna.
Ma, chissà, per iniziare a capire chi sarà l’erede di Messina bisogna guardare verso la Grecia, da dove giunge la notizia di un interessamento verso Panagiotis Giannakis, 46 anni, viso da guerriero macedone, uno degli eroi del basket ellenico degli anni’80, spesso presente alla Ghirada durante gli eventi estivi. Le ultime tre stagioni le ha passate al Maroussi con ottimi risultati: coach dell’anno al termine dello scorso campionato chiuso con una finale scudetto, Giannakis quest’anno è arrivato secondo in regular season e poi è stato eliminato in semifinale playoff 3-1 dall’Aek, dopo aver diretto la nazionale biancoceleste per tre stagioni. In verità è spuntato anche il nome di Oktay Mahmuti, l’emergente coach turco dell’Efes Pilsen, sul quale tuttavia il Tau Vitoria starebbe per chiudere. Chiaro che finchè non sarà firmato il nuovo coach, ed è questo il primo nodo da sciogliere, non si potranno nemmeno decidere quali giocatori far restare e quali cedere.
Capitolo Bulleri. Sulle sue tracce ci sono tre club italiani (in ordine alfabetico Milano, Siena, Treviso), uno spagnolo ed uno greco: il Bullo, ora a Cecina, s’è preso una pausa di riflessione; allora facciamo parlare il suo procuratore, Mauro Di Vincenzo: «Con Massimo eravamo d’accordo di prendere una decisione a fine stagione, nel frattempo io mi sarei incaricato di prendere in considerazione le varie possibilità. Per la verità ci siamo trovati un po’ spiazzati, anche perché francamente pensavamo che il campionato della Benetton finisse un po’ più tardi, e questa eliminazione prematura ha certamente messo Bulleri di cattivo umore, senza contare il problema familiare che ha avuto. Ovviamente non è facile prendere una decisione, perché bisogna tener conto di tante valutazioni: nel giro di una decina di giorni, forse anche meno, faremo sapere tutto. Non è certo una situazione che per l’interesse di tutti vogliamo e possiamo rimandare alle calende greche, purtroppo, ripeto, ci sono stati degli imprevisti che hanno rallentato il tutto. Non è una scelta facile, dobbiamo pensarci molto bene».
Quindi entro la prossima settimana, se non alla fine di questa, sapremo dove andrà il Bullo. Potrebbe essere Milano soprattutto se l’Armani vincesse il titolo e quindi partecipasse all’Eurolega: il solo palcoscenico italiano per uno come lui starebbe in effetti un po’ stretto.
SILVANO FOCARELLI
Che Ettore Messina, nonostante un altro anno di contratto lo leghi alla Ghirada, sia in partenza (lo danno al Cska) non è certo un mistero, tant’è vero che in società stanno lavorando alacremente per trovare il suo sostituto. La pista Sacripanti, pur non accantonata, sta perdendo consistenza: Pino è ancora legato a Cantù a cui non spiacerebbe rivederlo per un ulteriore anno. S’è fatto anche il nome di Neven Spahjia, in uscita da Roseto, che però piace, ora che è tornata fra le elette, anche all’ambiziosa Virtus Bologna.
Ma, chissà, per iniziare a capire chi sarà l’erede di Messina bisogna guardare verso la Grecia, da dove giunge la notizia di un interessamento verso Panagiotis Giannakis, 46 anni, viso da guerriero macedone, uno degli eroi del basket ellenico degli anni’80, spesso presente alla Ghirada durante gli eventi estivi. Le ultime tre stagioni le ha passate al Maroussi con ottimi risultati: coach dell’anno al termine dello scorso campionato chiuso con una finale scudetto, Giannakis quest’anno è arrivato secondo in regular season e poi è stato eliminato in semifinale playoff 3-1 dall’Aek, dopo aver diretto la nazionale biancoceleste per tre stagioni. In verità è spuntato anche il nome di Oktay Mahmuti, l’emergente coach turco dell’Efes Pilsen, sul quale tuttavia il Tau Vitoria starebbe per chiudere. Chiaro che finchè non sarà firmato il nuovo coach, ed è questo il primo nodo da sciogliere, non si potranno nemmeno decidere quali giocatori far restare e quali cedere.
Capitolo Bulleri. Sulle sue tracce ci sono tre club italiani (in ordine alfabetico Milano, Siena, Treviso), uno spagnolo ed uno greco: il Bullo, ora a Cecina, s’è preso una pausa di riflessione; allora facciamo parlare il suo procuratore, Mauro Di Vincenzo: «Con Massimo eravamo d’accordo di prendere una decisione a fine stagione, nel frattempo io mi sarei incaricato di prendere in considerazione le varie possibilità. Per la verità ci siamo trovati un po’ spiazzati, anche perché francamente pensavamo che il campionato della Benetton finisse un po’ più tardi, e questa eliminazione prematura ha certamente messo Bulleri di cattivo umore, senza contare il problema familiare che ha avuto. Ovviamente non è facile prendere una decisione, perché bisogna tener conto di tante valutazioni: nel giro di una decina di giorni, forse anche meno, faremo sapere tutto. Non è certo una situazione che per l’interesse di tutti vogliamo e possiamo rimandare alle calende greche, purtroppo, ripeto, ci sono stati degli imprevisti che hanno rallentato il tutto. Non è una scelta facile, dobbiamo pensarci molto bene».
Quindi entro la prossima settimana, se non alla fine di questa, sapremo dove andrà il Bullo. Potrebbe essere Milano soprattutto se l’Armani vincesse il titolo e quindi partecipasse all’Eurolega: il solo palcoscenico italiano per uno come lui starebbe in effetti un po’ stretto.
SILVANO FOCARELLI
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