News03/02/2005 09:00

Sekunda torna e chiede tempo

«Mi servono altre tre settimane per riprendere a giocare»


Glenn Sekunda, che mancava alla Snaidero dal 7 novembre scorso a Jesi nella nona d’andata di serie A, è tornato. Salutati gli arancione martedì sera non appena rimesso piede a Udine, ieri era puntuale a proseguire nella riabilitazione alla caviglia sinistra, ripulita negliUsa. Ha fatto cyclette al Carnera e seduta in sala pesi al palaGym con il preparatore atletico Sepulcri. Sekunda chiede tempo: «Datemi tre settimane e con Siena tornerò a dare una mano alla squadra». Bentornato Glenn, come stai dopo quasi 3 mesi d’assenza per ripulire una caviglia?
«Ho bisogno di recuperare ancora un po’. Verso fine novembre mi ha operato il dottor Sferra, specialista dei Cavaliers, a Cleveland. È intervenuto in artroscopia sul collo del piede e poi chirurgicamente sul tallone per asportarmi una parte di osso. Dopo un mese di gesso, ho cominciato la riabilitazione a fine dicembre a Penn State, mia vecchia università. Quando, una settimana fa, ho ripreso a correre, poi mi ha fatto male l’alluce sinistro. Devo ancora riassestare il piede».
A che punto pensi di essere con la rieducazione?
«Con ogni probabilità, credo che avrò bisogno di altre tre settimane prima di tornare in partita. Comincerò ad allenarmi pure con la squadra, ma bisogna vedere come reagirà la caviglia operata. Penso che sarò di nuovo a disposizione dopo la sosta del campionato per la coppa Italia contro Siena al Carnera (il 27 febbraio prossimo, ndr)».
Sai, però, che la Snaidero ha bisogno di tornare a vincere sin da domenica contro Avellino a Udine?
«Sì, ma al massimo io posso mettermi in angolo a tirare da tre» ci scherza su.
Quando hai lasciato la squadra alla nona d’andata, la Snaidero aveva già 5 vittorie. Poi, ne ha fatte 3 in 11 gare.
«Bisogna tornare a vincere. Ho seguito la squadra giorno per giorno, tenendomi aggiornato via internet. Ci vuole tanto lavoro per fare ritrovare un ritmo di gioco vincente contro chiunque. Ci sono tanti giocatori nuovi: da Wallace a Verginella, da Slokar a Stazic, con il quale ho giocato nel 1997 - ’98 alla Benetton. La Snaidero è quasi nuova».
Come valuti la situazione, anche alla luce della situazione di classifica che ritrovi?
«Questi cambi sono la strada scelta per tornare alla vittoria. In questa fase di campionato dobbiamo guardare sia alla salvezza sia ai play - off, in fondo non è lontano l’ultimo posto per ottenerli».
La Snaidero non ha più un pivot quale Estill, ma una collezione di ali forti: il tuo ruolo, dove ritrovi Wallace.
«In una squadra si sente la mancanza di un giocatore atletico, intelligente e bravo come Marquis. Dobbiamo andare avanti con quel che abbiamo, però. Io e John possiamo giocare assieme da numeri 4 e 5; in un quintetto alto, io posso fare il 3 pure con Langhi, Wallace oppure Slokar».
Anche perché non è che stavolta puoi cambiare università come quando con John vi siete incrociati a Syracuse.
«No, lavoreremo di certo assieme» assicura Glenn.
Basta e avanzano le voci fiorite quest’anno sul suo rapporto con Gorenc. Piuttosto, è meglio pensare al ruolo vincente avuto l’anno scorso da Sekunda, arrivato a campionato in corso. Quel che di certo si augura il presidente Edi Snaidero, che ha voluto salutare ieri al cellulare il figliol prodigo a fine prima seduta di lavoro di nuovo a Udine.
VALERIO MORELLI

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