Ultimissime26/08/2004 09:39
Da Atene il commento di Franco Montorro
Via ai Quarti di finale, con gli amici spagnoli che ancora imprecano la Virgen
del Pilar, per due ragioni: la prima è che se uno vince il girone e poi becca
gli Usa, insomma, al confine fra depressione e paura ha tutto il diritto di
cavalcare; poi la formula che in caso di sconfitta di manda alla finale per il
settimo posto, che a quel punto puoi fare tuo con una sola sconfitta e sei
vittorie. Credo che gli USA piazzeranno stabile Duncan su Gasol, che faranno
molto fumo e poco arrosto e non mi spingo oltre. In Lituania-Cina, Zukauskas
proverà a bastonare Yao e al resto provvederanno i compagni; Grecia-Argentina
sfugge al mio pronostico ma non alla mia simpatia. Anzi, antipatia: contro i
padroni di casa. Noi, intendo noi come pubblico, al loro posto avremmo fatto
altrettanto, forse peggio nella forma, dunque loro, i 20000 dell’OAKA faranno
il loro dovere e piacere. Avrei piacere io che rimanessero in silenzio alla
fine dell’ultima gara di domani.
E adesso parliamo di biscotto. Quello proprio fra Grecia e Porto Rico. Tutte e
due non volevano l’Argentina e siccome è più facile giocare a perdere, ha
“vinto” il Porto Rico e forse, credo, ha fatto lo sgambetto a se stesso e alla
Grecia.
Le chiavi della gara contro i centroamericani sono due: bloccare la loro
trazione anteriore e sfruttare la nostra supremazia nei reparti ali-centri.
Arroyo, Ayuso e Casiano sono tre bei fringuelli da dividersi in parti uguali.
Speriamo che Mian recuperi, ma temo di no, anche se il problema al gomito lo
limita più in fase offensiva (dove è l’ultimo degli optional) che difensiva
(dove serve come l’aria quando il vetro si appanna). Jorge Toro non ha nessun
uomo per marcare Galanda, Recalcati ha i centri per tenere e battere Santiago,
il cestista dagli occhi più spalancati della storia. Porto Rico ha una panchina
più corta di quella azzurra. Oltre ai giocatori già citati hanno minutaggi
decenti Fajardo, Hoorruitiner e naturalmente Ortiz (il nonno dalla brillantina
più cementifizia che si conosca). Non bisogna farli correre, bisogna irritarli
con la difesa che ci è più congeniale - brutta, sporca e cattiva - li si può
lasciar tirare da tre, non si deve lasciarli andare in lunetta. Poi, deciderà
anche l’arbitraggio e allora dico, alla faccia di chi sa solo lamentarsi, che è
meglio che vada avanti l’Italia che Porto Rico. Non per me, ovvio, e non importa
che dica altro.
FRANCO MONTORRO
Direttore di Superbasket
del Pilar, per due ragioni: la prima è che se uno vince il girone e poi becca
gli Usa, insomma, al confine fra depressione e paura ha tutto il diritto di
cavalcare; poi la formula che in caso di sconfitta di manda alla finale per il
settimo posto, che a quel punto puoi fare tuo con una sola sconfitta e sei
vittorie. Credo che gli USA piazzeranno stabile Duncan su Gasol, che faranno
molto fumo e poco arrosto e non mi spingo oltre. In Lituania-Cina, Zukauskas
proverà a bastonare Yao e al resto provvederanno i compagni; Grecia-Argentina
sfugge al mio pronostico ma non alla mia simpatia. Anzi, antipatia: contro i
padroni di casa. Noi, intendo noi come pubblico, al loro posto avremmo fatto
altrettanto, forse peggio nella forma, dunque loro, i 20000 dell’OAKA faranno
il loro dovere e piacere. Avrei piacere io che rimanessero in silenzio alla
fine dell’ultima gara di domani.
E adesso parliamo di biscotto. Quello proprio fra Grecia e Porto Rico. Tutte e
due non volevano l’Argentina e siccome è più facile giocare a perdere, ha
“vinto” il Porto Rico e forse, credo, ha fatto lo sgambetto a se stesso e alla
Grecia.
Le chiavi della gara contro i centroamericani sono due: bloccare la loro
trazione anteriore e sfruttare la nostra supremazia nei reparti ali-centri.
Arroyo, Ayuso e Casiano sono tre bei fringuelli da dividersi in parti uguali.
Speriamo che Mian recuperi, ma temo di no, anche se il problema al gomito lo
limita più in fase offensiva (dove è l’ultimo degli optional) che difensiva
(dove serve come l’aria quando il vetro si appanna). Jorge Toro non ha nessun
uomo per marcare Galanda, Recalcati ha i centri per tenere e battere Santiago,
il cestista dagli occhi più spalancati della storia. Porto Rico ha una panchina
più corta di quella azzurra. Oltre ai giocatori già citati hanno minutaggi
decenti Fajardo, Hoorruitiner e naturalmente Ortiz (il nonno dalla brillantina
più cementifizia che si conosca). Non bisogna farli correre, bisogna irritarli
con la difesa che ci è più congeniale - brutta, sporca e cattiva - li si può
lasciar tirare da tre, non si deve lasciarli andare in lunetta. Poi, deciderà
anche l’arbitraggio e allora dico, alla faccia di chi sa solo lamentarsi, che è
meglio che vada avanti l’Italia che Porto Rico. Non per me, ovvio, e non importa
che dica altro.
FRANCO MONTORRO
Direttore di Superbasket
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