News27/04/2008 10:25

Mps, prove generali di Final Four

Battere Capo d’Orlando per il record di trionfi


UN BEL DILEMMA potrebbe essere questo: conta più la voglia di vincere per stabilire il record della serie A o la voglia di vincere per arrivare alle Final Four con il vento in poppa? Forse la risposta potrebbe essere la stessa. Perché in sostanza vincere 31 partite su 34 sarebbe un risultato clamoroso al pari della qualificazione alle Final Four.

LA MONTEPASCHI è passata alla storia per essere stata la prima «franchigia» europea a qualificarsi da esordiente alla più importante rassegna del basket continentale. Ma quest’anno non è che le cose siano molto diverse. Perché sostanzialmente il parallelo tra la Mens Sana di Ataman e quella di Pianigiani regge: due squadre inedite ma soprattutto due sistemi e due filosofie nuove a cui non era richiesto — dal progetto — di tagliare un traguardo prestigioso. Talmente prestigioso che i campioni in carica del Panathinaikos non sono riusciti a raggiungere.

POTRÀ ESSERCI quindi il pericolo di una concentrazione non adeguata? No, soprattutto questa volta, soprattutto quando manca meno di una settimana dalla partita che in molti non riuscivano neppure a sognare quando c’era da pensare al ritiro di Bormio o amichevoli varie. Oggi (ore 18,30) contro Capo d’Orlando Mc Intyre (non uno a caso) e compagni giocheranno due partite o forse anche di più. Perché è la prova generale e questo a Siena è un concetto che va oltre la semplice parafrasi. Ci sono buone possibilità che non venga fuori una bella partita: la tensione per ciò che sta per venire è tanta, l’attenzione alle cose che potrebbero tornare utili sarà totale. E allora questa volta il pubblico avrà un ruolo diverso.

NON CI SARÀ bisogno di caricare i biancoverdi, semmai comprendere il loro stato d’animo e accompagnarli senza pressioni in una gara che se non ci fosse la storia del record avrebbe davvero poco senso.
Ma questa è la storia della «prima» e della «seconda» Mens Sana di Pianigiani: andare oltre il presente, giocare e vincere non per i due punti ma per gli scenari che i due punti, uniti a molti altri, potrebbero aprire
FEDERICO CAPPELLI

share

news