News16/04/2008 09:46
«Chi lo vede numero 3, chi 4. È un jolly»
CHI MEGLIO può gestire gli interessi di un figlio in un mondo di squali come lo sport professionistico, se non un papà? Con un occhio il profitto economico, come è normale che sia, ma dall’altra parte anche l’affetto di un padre che rende tutto particolare. Vittorio Gallinari, ex stella dell’Olimpia che vinceva tutto negli Anni 80, è ormai da anni uno dei procuratori più importanti d’Italia; il gioiello più bello nella sua "scuderia" è certamente suo figlio Danilo. Ormai i tempi per la decisioni si stringono, ma Gallinari senior conferma l’opinione del figlio: «La decisione non è ancora stata presa, Danilo vuole aspettare la matematica qualificazione ai playoff per ragionare con maggiore tranquillità, per questi giorni è ancora concentrato solo sul parquet». I maggiori scout Nba ormai lo seguono da un paio di anni e la loro opinione nei confronti del "Gallo" si è evoluta nel tempo vedendolo giocare dal vivo: «Effettivamente è vero, le prime volte che sono venuti a vederlo pensavano fosse più un numero 4, solo dopo averlo visionato ripetute volte si sono fatti l’idea che anche in Nba possa giocare da numero 3, alcuni scout hanno parlato di una possibile evoluzione anche da guardia. In qualsiasi squadra andrà a giocare, alla fine risulterà una specie di jolly».
DA PAPÀ, ovvio che il rapporto sia particolare, ma Vittorio vuole lasciare libertà al figlio in questa decisione: «Finora in tutte le scelte ho cercato di consigliarlo in modo specifico, ma questa volta penso sia davvero diverso e che sia un qualcosa che debba sentire lui nel profondo. È una nuova esperienza, un mondo diverso, è giusto che lui per primo sia convinto della scelta che farà». Dal punto di vista tecnico vede meno problemi: «In tutte le sue esperienze nelle varie categorie in cui ha giocato, Danilo si è sempre adattato ai vari stili di gioco, negli Usa c’è certamente ulteriore fisicità, ma sono tranquillo che saprebbe trovare le sue contromisure».
La decisione che sarà presa il 27 aprile comunque potrebbe non essere definitiva: «C’è anche questa possibilità e bisogna tenerne conto. Danilo ha il grande vantaggio che può dichiararsi per questo e per i prossimi due draft quindi può valutare senza pensare che sia l’ultima possibilità. Se deciderà di provarci adesso, comunque avrà due mesi di tempo per valutare gli sviluppi anche partendo da cosa succederà in casa Olimpia». S.P.
DA PAPÀ, ovvio che il rapporto sia particolare, ma Vittorio vuole lasciare libertà al figlio in questa decisione: «Finora in tutte le scelte ho cercato di consigliarlo in modo specifico, ma questa volta penso sia davvero diverso e che sia un qualcosa che debba sentire lui nel profondo. È una nuova esperienza, un mondo diverso, è giusto che lui per primo sia convinto della scelta che farà». Dal punto di vista tecnico vede meno problemi: «In tutte le sue esperienze nelle varie categorie in cui ha giocato, Danilo si è sempre adattato ai vari stili di gioco, negli Usa c’è certamente ulteriore fisicità, ma sono tranquillo che saprebbe trovare le sue contromisure».
La decisione che sarà presa il 27 aprile comunque potrebbe non essere definitiva: «C’è anche questa possibilità e bisogna tenerne conto. Danilo ha il grande vantaggio che può dichiararsi per questo e per i prossimi due draft quindi può valutare senza pensare che sia l’ultima possibilità. Se deciderà di provarci adesso, comunque avrà due mesi di tempo per valutare gli sviluppi anche partendo da cosa succederà in casa Olimpia». S.P.
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