News02/10/2006 09:36

Di Bella pronto al via «Questa Virtus mi piace»

«Non vedo tante squadre più forti di noi»


IL KO CON CANTÙ non scalfisce l’ottimismo e la fiducia di Fabio Di Bella, capitano di una VidiVici che, nel frattempo, ha preso le prime decisioni. Se il club continua a seguire con un certo interesse un quarto americano (Carroll), Markovski ha rotto gioco forza gli indugi, comunicando alla Fiba, in tempo utile, i nomi dei due statunitensi che saranno a referto nelle prime gare di Fiba Cup. Scelta quasi scontata: i due Usa sono Travis Best e Kris Lang. Sacrificato di turno Bennett Davison: un criterio più quantitivo che qualitativo. La Virtus, per costruzione, abbonda nel ruolo di ala: minor scelta, invece, nelle posizioni di play e centro.
Di Bella, come sta la sua Virtus?
«Secondo me sta bene, molto bene. Ci stiamo allenando forte. Magari, almeno per quello che riguarda il sottoscritto, affiora un po’ di stanchezza, ma stiamo bene».
Il ko con Cantù, però...
«Noi dobbiamo guardare avanti. E pensare al campionato».
Torniamo a lei. Parlava di stanchezza.
«Sono stato fermo quasi venti giorni, ci sono state due partite in mezzo agli allenamenti. Un po’ di fatica affiora. Ma è normale».
Intanto, però, derby compresi, la Virtus è arrivata al terzo ko consecutivo. Preoccupato?
«Cosa vogliamo fare? Parlare di crisi? No, perdere non fa piacere, soprattutto se due di queste gare sono il derby, ma non dimenticate che io sono rientrato da poco e non sono mancati gli acciacchi».
Brucia magari il ko con Cantù. Soprattutto per come è maturato. Sul 77 a 59 in vostro favore, all’inizio dell’ultimo quarto, il match pareva morto e sepolto.
«Ripeto, ci sono stati anche problemi oggettivi. L’assenza di Crosariol e il problema successivo di Lang che di fatto ci hanno privato dei lunghi. Abbiamo preso tiri aperti, lo abbiamo fatto con grande facilità. Li abbiamo sbagliati, ma ci siamo arrivati. Mi sarei preoccupato se i problemi fossero stati altri».
Nota positiva: lei e Best, a dispetto della taglia piccola, siete compatibili.
«Siamo due persone intelligenti, che giocano a basket».
Il problema, semmai, potrebbe arrivare dalla difesa. Lei e Best potreste pagare dazio contro esterni più alti e più grossi.
«Ma la nostra, comunque, è sempre stata una difesa di squadra. Una difesa che può sostenere anche la presenza di due piccoli. Si tratta di sacrificarci un po’ tutti per questo. In attacco, però, con due piccoli, la transizione funziona meglio e il pallone viaggia più veloce».
Nella settimana che precede l’inizio del campionato qual è il suo sesto giudizio sulla VidiVici?
«E’ una squadra che mi piace. Anzi, che mi piace parecchio. Dobbiamo solo trovare un maggiore equilibrio».
Equilibrio?
«Sì, la nuova Virtus è lunga e profonda. Nessuno, credo, potrà restare in campo per 35 minuti. E’ fondamentale per questo che ognuno trovi il proprio ruolo e la propria dimensione. E’ fondamentale che tutti siano partecipi del progetto».
Avete perso i primi due derby: sempre convinto di barattare due vittorie eventuali nelle stracittadine in campionato per la qualificazione ai playoff?
«Convintissimo. Per vincere i due derby rinuncerei ai playoff. Non allo scudetto, è chiaro».
Perché, pensa al titolo tricolore?
«No, però lo dico anche da giocatore che è rimasto fuori a lungo e che, per questo, ha potuto seguire i compagni. Non vedo in giro tante squadre più forti. Non siamo inferiori alla Fortitudo, sempre per restare in clima derby, soprattutto se riusciamo a trovare il giusto equilibrio».
Ancora l’equilibrio. Come trovarlo?
«C’è il coach preposto a questo. E’ lui che deve trovare il modo di rendere tutti complementari al progetto. Poi, noi, dobbiamo essere capaci e intelligenti. In modo da capire e adattarci. E a me questa Virtus piace parecchio».

ALESSANDRO GALLO

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