News25/05/2006 15:08

Carpisa nella storia: è in semifinale scudetto


Tutti in piedi per la Carpisa che porta il basket napoletano alle semifinali scudetto, per la prima volta nella sua storia. E non pensate di rimettervi a sedere, perché i ragazzi di Bucchi non hanno ancora finito con la stagione da record e vogliono prendersi ancora altri applausi, magari cominciando da quel posto in Eurolega che dopo il successo di ieri sera è ancora più vicino. La pratica Udine è regolata con un tre a zero che pure profuma di primato. Nessuna delle altre sfide dei quarti s'è chiusa tanto presto, così per conoscere il prossimo avversario degli azzurri (Biella o Bologna) bisognerà aspettare almeno il prossimo match. Sugli spalti affollati del Palabarbuto, i tifosi più fantasiosi si sono presentati con uno striscione che prendeva spunto dallo sponsor degli avversari, Snaidero. «Smontiamo le cucine», aveva chiesto il popolo azzurro, e la Carpisa s’è messa d’impegno per non lasciarne in piedi nemmeno un pezzetto. Partita iniziata e finita particamente subito: troppo netto il divario, troppo evidenti le difficoltà di Udine di fronte alla Carpisa. Così non ha nemmeno senso raccontare dei duelli fra Stefansson e Hill o del faccia a faccia fra Morandais e Gigena. È necessario, invece, raccontare del grande protagonista della serata. Un tipino di nome James Larranaga il quale sembra sempre che si trovi lì per caso. E invece non è un caso se gioca nella squadra che sta lasciando l’Italia a bocca aperta. È stato il ragazzo di Charlotte a prendere per mano la squadra e a portarla dritta verso la semifinale. L’ha fatto nel secondo quarto, con una naturalezza imbarazzante: ha centrato il canestro da ogni mattonella del Palabarbuto. Ha cominciato a scavare quel solco (dieci punti, poi venti, fino ai ventotto del finale) che ha consentito alla squadra di giocarsi il resto dell’incontro in relax, gustandosi ogni azione e cercando di dare spettacolo per la gente azzurra. Andrebbe segnalato, a voler essere fiscali, qualche errore di troppo commesso da Spinelli, che ha mandato in bestia il coach; bisognerebbe mettere sotto i riflettori anche la serata da dimenticare di Ansu Sesay, ma sarebbe fuori luogo nel giorno in cui bisogna far festa e ringraziare il gruppo. Meglio, allora ripensare ad Alessandro Cittadini che si alza come un play e segna triple a ripetizione; più utile raccontare di Brandon Hunter che nel finale comincia a schiacciare e non la smette più; più emozionante ripensare agli occhi lucidi di capitan Morena al quale vengono concesse le ultime briciole della partita ma il palazzatto l’accoglie come un campione vero. Ecco, la serata di ieri va oltre la partita di basket. È un cocktail di emozioni, di passione, di sogni. Come quello che la Carpisa comincia a coccolarsi pensando alle semifinali scudetto, alla coppa Europa. Magari a qualcosina in più... A proposito, la gente del Palabarbuto ha salutato la squadra alla fine cantando «vinceremo il tricolore».


di Paolo Barbuto

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