News10/05/2006 08:42

Paterlini crede a una Bipop da scudetto

«I play off sono sfumati per gli infortuni. Il sogno era Carlton Myers, ma è svanito»


«Più di così non so cosa si possa chiedere alla nostra squadra. A inizio stagione eravamo partiti senza eccessive ambizioni ed erano tanti quelli che giudicavano inutile e logorante la sfida europea. Invece eccoci qua, con un bilancio lusinghiero. Abbiamo fatto bella figura in Coppa e in campionato siamo andati oltre il bilancio dello scorso anno». Ivan Paterlini, vice presidente della Bipop , ha le idee chiare e le esprime con semplicità e vigore. Non ha mai avuto reticenze nel critare i singoli o il gruppo, anche se poi ha sempre cercato di cogliere i lati positivi.
Paterlini, con chi condivide i programmi di lavoro?
«Il nostro è un triumvirato aperto. Nel senso che Stefano Landi è il presidente, io e Licia Ferrarini i due consiglieri. Al mio fianco c’è anche Vincenzo Baroni per cui potremmo parlare di quadriumvirato. Ma poi c’è lo staff di dirigenti e tecnici, senza dimenticare gli sponsor e il pubblico che sono gli altri pilastri della società».
Il presidente della Lega, Enrico Prandi, ha detto che per puntare in alto servono, un impianto nuovo, una specifica programmazione e tante risorse.
«Del nuovo Palasport si conosce il nostro pensiero e non vorrei parlarne. I politici, sindaco in testa, si sono impegnati: vedremo. Fra l’altro risolverebbero non solo il problema dello sport ma anche degli spettacoli di altro genere che d’inverno, ad esempio i concerti, non sono possibili. Per la programmazione credo poi che le esperienze accumulate siano ormai tante e potremmo tentare una scalata senza timori. Per quel che riguarda i capitali, mancando un grande mecenate come nel caso di Benetton, Armani e altri, occorrerebbe invece che tante piccole aziende, molte guidate da nostri tifosi, si alleassero per innalzare il budget disponibile. Tutti sentirebbero la squadra più vicina, un poco loro. E poi alla fine quel che conta veramente è la fortuna. Se non avessimo avuto tutti gli incidenti che hanno bersagliato quest’anno la nostra squadra sono sicuro che saremmo arrivati a disputare i play off».
Avete già fatto programmi per il prossimo anno?
«No, adesso finiamo in bellezza il campionato, magari togliendoci qualche altra soddisfazione, poi a mente serena, più rilassati, penseremo alle cose da fare».
Ha un sogno nel cassetto?
«C’è stato un tempo in cui avrei voluto a Reggio un mito, Carlton Myers. Con il senno di poi mi domando se non sarebbe stato un errore. Nomi comunque non ne faccio, non voglio «bruciarli» come si fa con le candidature alle cariche istituzionali dello Stato. Ne parleremo direttamente con il presidente».
Farete festa?
«Certamente, come sempre. Dopo l’ultima partita, ci ritroveremo con i giocatori, sponsor, autorità e amici, al Sale & Tabacchi per celebrare una stagione che a tratti è stata tribolata ma si conclude in maniera felice».

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