News11/04/2006 11:58
Virtus, Markovski deve guarire un gruppo stanco e distratto
Sabatini: «Con la testa eravamo già alla stracittadina»
Mai così male. E, quel che è peggio, alla vigilia del derby di Pasqua. La Virtus torna subito in palestra, dopo aver analizzato, al video, il ko di Biella. Il peggiore — numeri alla mano — di questa stagione. In attacco, per esempio, la Virtus non era mai scesa sotto i 72 punti. E con 72 punti, poi, aveva freddato Siena in piazza del Campo. Con un punto in più, 73 — comunque uno dei minimi storici — aveva superato il Montepaschi a Casalecchio. Ma meno di settanta, prima di Biella, non li aveva mai fatti.
Male in attacco e peggio in difesa. Il passivo più pesante, prima dei 96 subiti in Piemonte, era stato il 94 della gara con Roma. Ma in quella occasione la Virtus ne aveva segnati addirittura 110. «Stanca», dice Markovski. «Con la testa rivolta altrove», spiega Claudio Sabatini che lascia intendere che l’effetto derby abbia cominciato a farsi sentire.
Stanca e con la mente già proiettata alla stracittadina: la sintesi dei peggiori 40 minuti bianconeri di questa stagione. Sabatini, in omaggio alla recente cabala, ha pronto la contromossa. «Mi è dispiaciuto per i tifosi che ci hanno seguito in Piemonte. Ci faremo carico delle spese di chi, dopo Biella, vorrà affrontare il viaggio a Treviso». Una sorta di «soddisfatti o rimborsati» che in passato ha portato bene alla Virtus. Sabatini ci riprova anche se ammette che nella sua tabella di marcia «tra Biella e Treviso, derby compreso, ho ipotizzato tre sconfitte».
Tre ko per il patron: Markovski, in palestra, prova a suonare la carica. «Non sono arrabbiato — dice — non ho tempo per farlo. Devo solo pensare a preparare nel migliore dei modi la prossima gara». Che è il derby, appunto. Anche senza rabbia, però, il coach macedone s’è fatto sentire. «Quel che dovevo dire — ammette — l’ho detto durante l’intervallo e alla fine della gara». Chiede una scossa, Zare, che nel frattempo conta di recuperare, in vista della stracittadina, il danese Drejer. E’ vero che Christian era risultato, paradossalmente (ma non troppo), deleterio nel confronto precedente con Livorno. Ma il danese, con il suo talento, è l’alternativa più credibile in attacco, unitamente a Vukcevic, al leader Bluthenthal. La caviglia del danese non è peggiorata, ma sabato è dietro l’angolo. Christian resta in forse. Blu a Biella non si è mai visto: nel derby cercherà il riscatto. Ma la chiave — l’assetto bianconero, a meno di clamorose sorprese, non contempla più l’utilizzo di English, che pure a dicembre giocò una stracittadina con grande personalità — è legata a Morovic. Il piccolo croato non solo è l’alternativa in regia a Di Bella (il migliore in campo in Piemonte), ma è l’uomo che, con le sue geometrie, potrebbe valorizzare il cecchino Vukcevic. Che in attacco, almeno al tiro, non riesce a essere così incisivo quando Markovski gli chiede anche qualche minuto di qualità in regia.
Prosegue la vendita della StarBag: del settore più costoso (il parterre, senza sconti, viene venduto a 500 euro) sono rimasti a disposizione solo quattro posti.
Alessandro Gallo
Male in attacco e peggio in difesa. Il passivo più pesante, prima dei 96 subiti in Piemonte, era stato il 94 della gara con Roma. Ma in quella occasione la Virtus ne aveva segnati addirittura 110. «Stanca», dice Markovski. «Con la testa rivolta altrove», spiega Claudio Sabatini che lascia intendere che l’effetto derby abbia cominciato a farsi sentire.
Stanca e con la mente già proiettata alla stracittadina: la sintesi dei peggiori 40 minuti bianconeri di questa stagione. Sabatini, in omaggio alla recente cabala, ha pronto la contromossa. «Mi è dispiaciuto per i tifosi che ci hanno seguito in Piemonte. Ci faremo carico delle spese di chi, dopo Biella, vorrà affrontare il viaggio a Treviso». Una sorta di «soddisfatti o rimborsati» che in passato ha portato bene alla Virtus. Sabatini ci riprova anche se ammette che nella sua tabella di marcia «tra Biella e Treviso, derby compreso, ho ipotizzato tre sconfitte».
Tre ko per il patron: Markovski, in palestra, prova a suonare la carica. «Non sono arrabbiato — dice — non ho tempo per farlo. Devo solo pensare a preparare nel migliore dei modi la prossima gara». Che è il derby, appunto. Anche senza rabbia, però, il coach macedone s’è fatto sentire. «Quel che dovevo dire — ammette — l’ho detto durante l’intervallo e alla fine della gara». Chiede una scossa, Zare, che nel frattempo conta di recuperare, in vista della stracittadina, il danese Drejer. E’ vero che Christian era risultato, paradossalmente (ma non troppo), deleterio nel confronto precedente con Livorno. Ma il danese, con il suo talento, è l’alternativa più credibile in attacco, unitamente a Vukcevic, al leader Bluthenthal. La caviglia del danese non è peggiorata, ma sabato è dietro l’angolo. Christian resta in forse. Blu a Biella non si è mai visto: nel derby cercherà il riscatto. Ma la chiave — l’assetto bianconero, a meno di clamorose sorprese, non contempla più l’utilizzo di English, che pure a dicembre giocò una stracittadina con grande personalità — è legata a Morovic. Il piccolo croato non solo è l’alternativa in regia a Di Bella (il migliore in campo in Piemonte), ma è l’uomo che, con le sue geometrie, potrebbe valorizzare il cecchino Vukcevic. Che in attacco, almeno al tiro, non riesce a essere così incisivo quando Markovski gli chiede anche qualche minuto di qualità in regia.
Prosegue la vendita della StarBag: del settore più costoso (il parterre, senza sconti, viene venduto a 500 euro) sono rimasti a disposizione solo quattro posti.
Alessandro Gallo
Fonte:
Il Resto del Carlinoshare