News09/01/2004 11:30

Pesaro seconda e felice

Ma la tradizione dice Biella


Dopo due sconfitte la "Scavo" è tornata a volare. Lo ha fatto nel modo più convicente: asfaltando con 30 punti di scarto la Oregon Cantù davanti ai 10 mila del Bpa Palas in visibilio. Nell'astronave marchigiana dove il basket si vive (non si guarda), espugnata solo in due occasioni fin qui da Napoli e Treviso, si torna a respirare aria di primato. Pesaro è a soli due punti dalla vetta e la gara di domenica è, nei piani di coach Phil Melillo e dei suoi, un'occasione imperdibile per tentare l'assalto al duo di testa. La Lauretana parte con un'etichetta da "vittima sacrificale" che male si ritaglia intorno alla formazione di Ramagli. Marchio che potrebbe anche rivelarsi un boomerang per i biancorossi di casa. «Le grandi imprese nascono da grandi sogni» aveva detto l'allenatore biellese lunedì. Se poi gli avversari affrontano il match con un pizzico di superficialità, tanto meglio. Dopo tre partite sottotono, per utilizzare un eufemismo, i rossoblù sono attesi dalla prova del riscatto anche se la settimana è stata, al solito, travagliata: Sales e Keep sono stati appiedati dall'influenza. La tradizione dice bene a Biella. Si ricordino il "sacco" dell'anno passato, con ecatombe dei padroni di casa ed esonero di Marco Crespi, e il successo nei play off di A2. Presentare la Scavolini è quasi semplice. Basta elencare i nomi del roster. Al palo Rannikko, ma dall'inizio della stagione, nelle ultime settimane si è fermato anche Bud Eley, centrone Usa che finora si è fatto notare più per le sue mattane che per rimbalzi e punti. Al suo posto presidia l'area il recuperato Ale Frosini, armadio italico giunto in estate da Bologna. Al suo fianco gioca Rodney Elliot. Mano dolce dalla lunga e molta "legna" sotto i tabelloni per l'ex livornese. I due esterni sono l'eterna promessa Marko Milic, che a Pesaro viaggia a 17 punti di media a partita, e "sua maestà" dei bomber: l'inarrestabile Alphonso Ford. E qui si prevede un'altra giornata campale per la difesa di capitan Soragna. In regia parte titolare German Scarone, ma chi fa la differenza, nonostante ginocchiere e
para-gomiti, è Sasha Djordjevic: favoloso vecchietto che spesso sceglie di tramutarsi in fato, cambiando il destino delle partite. Dalla panchina impreziosiscono la rosa Silvio Gigena, fratello del milanese Mario, e l'ex rossoblù Matteo Malavantura. Per lui sarà un derby.
[r. bo.]

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