News06/12/2003 14:04
Pancotto: "Scavolini, hai più di un vantaggio"
Non sarà una domenica come tante altre per Cesare Pancotto, marchigiano doc e allenatore della formazione triestina, che domani taglierà il traguardo delle 650 partite in serie A, ed è attualmente a -1 dalle cento vittorie con Trieste. «Di tempo ne è passato da quando ero a Porto San Giorgio - dice Pancotto -. Comunque più si va avanti e il mio entusiasmo è sempre maggiore. Amo allenare. Quando si riesce a ottenere un risultato del genere, l'aspetto fondamentale è l'entusiasmo che hai messo per riuscire ad arrivare a questa meta. In questo momento mi preme ringraziare tutte quelle persone, ad iniziare dai vari presidenti fino ad arrivare ai genitori, che mi hanno permesso di ottenere questa soddisfazione».
- Venendo al basket, siete reduci dalla brutta sconfitta subita a Livorno...
«Stiamo vivendo un momento di poca stabilità e continuità visti gli infortuni, la perdita di Goljovic e l'inserimento di Oliver. Questa instabilità toglie l'aspetto fondamentale che una squadra deve avere per poter lavorare bene, cioè la tensione con cui preparare le partite. Domenica scorsa non eravamo pronti per quel tipo di gara a causa dei problemi già detti. Questa cosa sta andando avanti da un mese. Con Goljovic eravamo a ridosso delle prime, quando se ne è andato abbiamo inanellato una serie di sconfitte proprio perchè abbiamo perso numericamente giocatori per allenarci e per giocare. In questo momento siamo sulla strada del ritorno, ma abbiamo ancora bisogno di lavorare per poter caricare sia la tensione per arrivare al match, che la preparazione mentale per superare qualsiasi ostacolo».
- Domani che Coop Nordest vedremo?
«Cusin non ci sarà a causa di una distorsione. Comunque preferirei non parlare degli assenti, perchè ogni volta che facciamo un passo avanti ci capita di interrompere la nostra crescita. Pensiamo a quelli che ci sono, anche se è evidente che vorremmo poter fare e dare di più».
- Domani affronterete una Scavolini davvero in palla...
«Direi che i biancorossi non sono solo la squadra del momento ma del futuro, visto che hanno regalato all'Italia ben oltre 9200 spettatori. Questo, oltre a essere un risultato eccezionale, è una promozione per il basket italiano che solo una città come Pesaro poteva dare. Oggi basket city può essere considerata Pesaro, perchè sta dando emozioni a tutti con una formazione di grande talento e spessore sia dal punto di vista numerico che per quanto riguarda la qualità. Rispetto alle altre squadre di testa, la Scavolini ha un grande vantaggio, cioè la possibilità di scaricare il lavoro e di ricaricarlo per poter giocare qualsiasi incontro, visto che non ha le coppe da disputare».
- Come si batte una squadra come quella di coach Melillo?
«In questi giorni abbiamo più pensato a dare ordine, chiarezza e disciplina alle nostre cose. Prima di poter pensare agli avversari dobbiamo guardare a noi stessi, visto che il nostro campionato non si conclude con il match di domenica. Chiaro che qualche speranza di vittoria l'abbiamo, perchè vogliamo interrompere questo trend negativo, anche se sappiamo che non sarà certo facile. Se non giochiamo bene con almeno cinque uomini non possiamo competere con nessuno. Figuriamoci contro la Scavolini».
MIRKO FACENDA
- Venendo al basket, siete reduci dalla brutta sconfitta subita a Livorno...
«Stiamo vivendo un momento di poca stabilità e continuità visti gli infortuni, la perdita di Goljovic e l'inserimento di Oliver. Questa instabilità toglie l'aspetto fondamentale che una squadra deve avere per poter lavorare bene, cioè la tensione con cui preparare le partite. Domenica scorsa non eravamo pronti per quel tipo di gara a causa dei problemi già detti. Questa cosa sta andando avanti da un mese. Con Goljovic eravamo a ridosso delle prime, quando se ne è andato abbiamo inanellato una serie di sconfitte proprio perchè abbiamo perso numericamente giocatori per allenarci e per giocare. In questo momento siamo sulla strada del ritorno, ma abbiamo ancora bisogno di lavorare per poter caricare sia la tensione per arrivare al match, che la preparazione mentale per superare qualsiasi ostacolo».
- Domani che Coop Nordest vedremo?
«Cusin non ci sarà a causa di una distorsione. Comunque preferirei non parlare degli assenti, perchè ogni volta che facciamo un passo avanti ci capita di interrompere la nostra crescita. Pensiamo a quelli che ci sono, anche se è evidente che vorremmo poter fare e dare di più».
- Domani affronterete una Scavolini davvero in palla...
«Direi che i biancorossi non sono solo la squadra del momento ma del futuro, visto che hanno regalato all'Italia ben oltre 9200 spettatori. Questo, oltre a essere un risultato eccezionale, è una promozione per il basket italiano che solo una città come Pesaro poteva dare. Oggi basket city può essere considerata Pesaro, perchè sta dando emozioni a tutti con una formazione di grande talento e spessore sia dal punto di vista numerico che per quanto riguarda la qualità. Rispetto alle altre squadre di testa, la Scavolini ha un grande vantaggio, cioè la possibilità di scaricare il lavoro e di ricaricarlo per poter giocare qualsiasi incontro, visto che non ha le coppe da disputare».
- Come si batte una squadra come quella di coach Melillo?
«In questi giorni abbiamo più pensato a dare ordine, chiarezza e disciplina alle nostre cose. Prima di poter pensare agli avversari dobbiamo guardare a noi stessi, visto che il nostro campionato non si conclude con il match di domenica. Chiaro che qualche speranza di vittoria l'abbiamo, perchè vogliamo interrompere questo trend negativo, anche se sappiamo che non sarà certo facile. Se non giochiamo bene con almeno cinque uomini non possiamo competere con nessuno. Figuriamoci contro la Scavolini».
MIRKO FACENDA
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