News12/11/2003 09:34

Basile: «Pronti a giocarcela»


La caviglia di Smodis, che non è partito, la piccola e angusta palestra che si trova nel centro di Atene e, naturalmente, la forza dei “verdi” di Grecia. Gianluca Basile, capitano di lungo corso, individua un nemico diverso e più subdolo da battere, il freddo. Proprio così, nella piccola palestra dello Sporting (2.500 posti ufficiali a sedere, forse qualcosa in meno), qualche mese fa, ci furono spifferi tremendi al punto che, proprio “Baso”, scherza sul passato. «D'accordo con Abele Ferrarini, il nostro massaggiatore, utilizzai i polsini che io non uso mai. Erano così grandi che mi sembrava di essere Bob Mc Adoo».
Scherza, “Baso”, caricato per questa trasferta dalla convocazione in azzurro di un suo tifoso. L'altra sera il capitano era in “Braseria”, per cenare con Van den Spiegel, nel tavolo accanto Bazzani, il bomber della Samp, raggiunto telefonicamente da Trapattoni per una convocazione iimprovvisa. Di improvvisato, invece, nel mondo dell'Aquila non c'è proprio nulla. Mancherà Smodis, ma la Skipper (palla a due alle 18,10 italiane, diretta su Sky Sport 1) è pronta a ogni evenienza.
«La differenza tra una buona squadra e un'ottima squadra – dice Basile – sta proprio qui. I grandi club sanno sopperire a qualsiasi mancanza, perché tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile. E del resto questa Fortitudo ha già vinto sia senza Smodis sia senza il sottoscritto».
Basile ha la tranquillità regalata da nove vittorie consecutive e l'incoscienza di chi dice quello che pensa. Non vuole levare nulla al Panathinaikos, ma la versione 2003 dei “verdi” è forse la più debole delle ultime stagioni. «Sono meno forti che in passato, ma restano temibili», sottolinea il capitano, che firmerebbe per un finale punto a punto. «L'ambiente caldo e piccolo potrebbe condizionare gli arbitri? Non mi interessa. Vorrei arrivare pari negli ultimi minuti e poi giocarmela tutta. Ma dobbiamo stare attenti, perché nelle ultime uscite abbiamo giocato sul nostro livello per non più di due quarti. Dovessimo ripeterci ad Atene allora ne prenderemmo venti. Ripeto: non mi preoccupano i fischietti, ma il freddo della passata stagione. Può essere un fattore».
Panathinaikos-Skipper è il confronto tra scuole diverse. «Tutte e due – ammette 'Baso' – partiamo dalla difesa ma, loro, preferiscono un gioco più controllato e ragionato. Noi, invece, corriamo, corriamo sempre perché cerchiamo di spremere punti in contropiede, trovando canestri facili».
«Loro – prosegue il capitano della Skipper – li abbiamo già affrontati a Novi Sad, in occasione di un torneo internazionale. Mancava Mc Donald, ma costituiscono un ottimo gruppo. Noi però vogliamo provarci. E magari riuscirci».
E sulla stessa lunghezza d'onda del numero 4 biancoblù si sintonizza il “Diavolo della Tasmania”. «Non sarà un duello tra me e Lakovic – chiosa Vujanic - perché al mio fianco ci saranno i miei compagni, e lo stesso vale per il Panathinaikos che ha giocatori molto forti. Sarà un duello tra due squadre. E la chiave, per noi, dovrà essere obbligatoriamente quella di giocare meglio di loro come squadra, seguendo il nostro sistema, difendendo e correndo più di loro».
Alessandro Gallo

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