News04/10/2003 09:10
Piubello: a Trieste non serviva un gm
Parola all’ex gm, Massimo Piubello, che alla Pallacanestro Trieste ha ballato solo 2 mesi quest’estate.
Massimo, non ti hanno sostituito con un gm.
«Non l’hanno fatto perché, da quando hanno preso me, avevano altre idee in testa. Gli serviva più un gestore che un organizzatore. Mi avevano chiesto bilancio 2003-2004 a pareggio e un’organizzazione più imprenditoriale. Salvo fare interventi sulla gestione economica della società che destabilizzavano il mio operato e la mia figura».
Al tuo posto un dirigente amministrativo e due consiglieri delegati.
«Faranno quel che dovevo fare io e che mi è stato impossibile per le intrusioni nel mio lavoro, prima che decidessi di dimettermi. Mi avevano offerto di diventare il plenipotenziario della società, rendendo conto ogni 15 giorni al consiglio d’amministrazione. Non ho accettato».
Sforavi tu il bilancio?
«Non prendevo poco. Quando sono arrivato, l’ho trovato già definito e depositato in Lega. Nel tempo che ho avuto, ho lavorato facendo risparmiare il 20 per cento per fare la squadra. Ho avuto gravi problemi nella gestione quotidiana della società. Ero scavalcato senza tenere conto del mio modus operandi. Per questo non ho portato a termine il mio mandato».
Per Trieste meglio l’A2 che il tribunale è stato detto.
«La situazione è difficile, ma non credo a queste parole. Altrimenti, si doveva partire risparmiando non il 20, ma il 50 per cento del budget».
I tuoi sostituti?
«Rozbowsky non lo conosco. Fogazzaro e Tosolini conoscono l’ambiente, ma non sono molto conosciuti in A».
Pancotto?
«Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, è il collante della società».
(v.m.)
Massimo, non ti hanno sostituito con un gm.
«Non l’hanno fatto perché, da quando hanno preso me, avevano altre idee in testa. Gli serviva più un gestore che un organizzatore. Mi avevano chiesto bilancio 2003-2004 a pareggio e un’organizzazione più imprenditoriale. Salvo fare interventi sulla gestione economica della società che destabilizzavano il mio operato e la mia figura».
Al tuo posto un dirigente amministrativo e due consiglieri delegati.
«Faranno quel che dovevo fare io e che mi è stato impossibile per le intrusioni nel mio lavoro, prima che decidessi di dimettermi. Mi avevano offerto di diventare il plenipotenziario della società, rendendo conto ogni 15 giorni al consiglio d’amministrazione. Non ho accettato».
Sforavi tu il bilancio?
«Non prendevo poco. Quando sono arrivato, l’ho trovato già definito e depositato in Lega. Nel tempo che ho avuto, ho lavorato facendo risparmiare il 20 per cento per fare la squadra. Ho avuto gravi problemi nella gestione quotidiana della società. Ero scavalcato senza tenere conto del mio modus operandi. Per questo non ho portato a termine il mio mandato».
Per Trieste meglio l’A2 che il tribunale è stato detto.
«La situazione è difficile, ma non credo a queste parole. Altrimenti, si doveva partire risparmiando non il 20, ma il 50 per cento del budget».
I tuoi sostituti?
«Rozbowsky non lo conosco. Fogazzaro e Tosolini conoscono l’ambiente, ma non sono molto conosciuti in A».
Pancotto?
«Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, è il collante della società».
(v.m.)
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