News05/11/2004 13:00
Fajardo: «Adesso viene il bello»
È un giocatore oscuro, Diego Fajardo, uno di quelli che non si notano, ma nelle squadre che vogliono vincere sono fondamentali, uno di quei giocatori che da l'anima, ma che se non ha le luci della ribalta addosso è solo contento. «Un giocatore di squadra» ama definirsi lui stesso, il ragazzo nato a Santa Cruz de Tenerife in Spagna nel 1976, che gioca nel nostro campionato dal 1997 quando arrivò a Reggio Calabria. Intanto le cifre lo incoranano secondo realizzatore dell'Olimpia, dopo McCullough, con 11.7 punti a partite, e secondo rimbalzista, dopo Singleton, con 7.4 rimbalzi, e terzo passatore della squadra con 1.4 assist, insomma il giocatore più concreto della formazione biancorossa in fatto di cifre, ma soprattutto è il lavoro «sporco» che rende Fajardo un giocatore fondamentale per l'Armani Jeans.
Dopo un mese di campionato siete in testa in classifica, qual è la forza di questa Olimpia?
«Dopo tutte queste vittorie abbiamo raggiunto una grande sicurezza, andiamo in campo sempre sicuri di fare bene, vincere ci dà tanta fiducia e ci aiuta a superare i momenti difficili nel corso delle partite».
Cosa manca invece ancora a questa squadra per poter lottare al massimo livello quando la stagione entrarà nel clou?
«Dobbiamo ancora andare con i piedi di piombo, bisogna ancora lavorare tanto, nelle ultime due gare ci è mancata un po' di brillantezza, non siamo stati lucidi per tutto il corso della partita, ma penso sia anche dovuto al pesante calendario di ottobre, con ben 8 partite in poco meno di un mese, quando si è stanchi ragionare è la cosa più difficile».
Lei è una specie di jolly per coach Lardo, si trovi bene in questo ruolo?
«Non ci sono problemi, io gioco dove mi dice l'allenatore e poi Lardo lo conosco da anni e mi sono sempre trovato bene. In quintetto o partendo dalla panchina per me è indifferente, l'unica cosa che mi interessa è dare il meglio per questa squadra. In questo momento la cosa più importante è che la squadra sta girando al meglio e ci troviamo al primo posto in classifica insieme a Siena e Bologna».
Adesso cambiano gli obiettivi per l'Olimpia, non più solo la qualificazione ai playoff?
«Dobbiamo stare attenti a volare con la fantasia, noi dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo fatto ancora nulla, dobbiamo lavorare tanto per giocare al massimo livello, certo il fatto di poter andare a Treviso e giocarci la partita alla pari è già una bella cosa. Questo inizio di campionato ci ha facilitato, il fatto che noi fossimo in una buona condizione fisica ci ha permesso di non patire troppo questo ritmo di partite, ma adesso viene il bello».
S.P.
Dopo un mese di campionato siete in testa in classifica, qual è la forza di questa Olimpia?
«Dopo tutte queste vittorie abbiamo raggiunto una grande sicurezza, andiamo in campo sempre sicuri di fare bene, vincere ci dà tanta fiducia e ci aiuta a superare i momenti difficili nel corso delle partite».
Cosa manca invece ancora a questa squadra per poter lottare al massimo livello quando la stagione entrarà nel clou?
«Dobbiamo ancora andare con i piedi di piombo, bisogna ancora lavorare tanto, nelle ultime due gare ci è mancata un po' di brillantezza, non siamo stati lucidi per tutto il corso della partita, ma penso sia anche dovuto al pesante calendario di ottobre, con ben 8 partite in poco meno di un mese, quando si è stanchi ragionare è la cosa più difficile».
Lei è una specie di jolly per coach Lardo, si trovi bene in questo ruolo?
«Non ci sono problemi, io gioco dove mi dice l'allenatore e poi Lardo lo conosco da anni e mi sono sempre trovato bene. In quintetto o partendo dalla panchina per me è indifferente, l'unica cosa che mi interessa è dare il meglio per questa squadra. In questo momento la cosa più importante è che la squadra sta girando al meglio e ci troviamo al primo posto in classifica insieme a Siena e Bologna».
Adesso cambiano gli obiettivi per l'Olimpia, non più solo la qualificazione ai playoff?
«Dobbiamo stare attenti a volare con la fantasia, noi dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo fatto ancora nulla, dobbiamo lavorare tanto per giocare al massimo livello, certo il fatto di poter andare a Treviso e giocarci la partita alla pari è già una bella cosa. Questo inizio di campionato ci ha facilitato, il fatto che noi fossimo in una buona condizione fisica ci ha permesso di non patire troppo questo ritmo di partite, ma adesso viene il bello».
S.P.
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