News28/04/2008 13:43

Niente playoff, a Pesaro c’è brutta Air


Sconfitta anche in casa dall’Air Avellino (81-87) la Scavolini Spar è fuori dai playoff. Sognati a lungo, cullati per quasi tutta la stagione regolare, Pesaro dovrà accontentarsi di seguirli su Sky.

Fuori dai playoff, eppure applaudita dal suo pubblico che nella serata più amara della stagione del ritorno in serie A non dimentica il vero obiettivo: la salvezza. Una salvezza arrivata con largo anticipo.

L'Adriatic Arena accetta compostamente il responso del campo, soprattutto i risultati arrivati dagli altri campi che, senza volere fare dietrologia, sanno tanto di ultime giornate dei campionati di calcio.

“Colpa di Milano e Rieti, che hanno perso in casa con Upim e Cantù” accusa un tifoso prima che qualcuno gli fornisca la risposta più logica: “Perché, la Scavolini ha vinto?”.

Lo sport e la vita impongono di non affidare agli altri le proprie fortune. Non sappiamo se la Scavolini Spar confidasse nell'aiuto altrui. Il campo ha dimostrato che non s'è aiutata da sola.

In palio due punti di platino soprattutto per Pesaro, che solo vincendo avrebbe la garanzia dei playoff. Così ti aspetteresti che - dovendo vincere a tutti i costi - i biancorossi inizino con l’animo dei forti, che provi (almeno) a giocare duro in difesa. L'attacco venderà i biglietti in altre occasioni. Niente di tutto questo.

Il primo parziale va in archivio sul 26 a 25, il riposo lungo vede in vantaggio gli irpini 40-43. I 51 punti realizzati in 10 minuti, malgrado le dodici palle perse (5 Avellino) sono un segnale preoccupante. La Scavolini Spar non sembra recepire l'importanza del momento. L'Air vola sotto canestro con un Williams monumentale (in tutti i sensi). Onestamente, anche se ci sarà tempo per bilanci più meditati, stupisce che Sacripanti, avendolo allenato a Cantù, non abbia pensato a lui per il ruolo di 5. Pasco prova a rispondere con il tiro dalla media distanza e con insospettabili movimenti ravvicinati mai visti. E' soprattutto Hicks (14 al riposo con 9+5) ad attaccare Avellino. Brokenborough, in quintetto, lavora bene in difesa, ma non fa legna in attacco. Slay si spegne dopo due triple, Clark non è ispirato al tiro. Bravo, allora, Podestà (4/4 e 8 punti al riposo) a dare sostanza con il suo semigancio mancino. Entrano anche Myers, Fultz (che prova a togliere ossigeno a Green ma non dà punti) e Zukauskas. La produzione offensiva non è pari alle attese. E pensare che Avellino ha poco o niente da Smith, vede Righetti caricarsi di falli e subisce la buona difesa allestita da Sacripanti per contenere Green.

Manca, però, la determinazione, la ferocia di chi non vorrebbe cancellare in soli 40 minuti una buona stagione. Così, anche se l'Air non vive le fiammate che hanno esaltato la sua stagione, la partita si trascina stancamente malgrado il pubblico, seduto o in piedi, provi ad accendere gli animi. I vantaggi, interni o esterni, sono minimi. I reciproci break vengono annullati facilmente. La Scavolini Spar non riesce a imporre una svolta, che arriva - purtroppo - a favore degli ospiti. L'ultima parità è a quota 64, subito dopo l'ultimo mini riposo. Cavaliero fa un regalo alla Fortitudo che l'ha ripudiato e realizza il 2 più 1 della svolta (64-69: 32’44’’). Clark ha un sussulto, ma sale alla ribalta Green. Il play tascabile (fischiatissimo, e non se ne comprende una ragione che non sia il timore delle sue imprese) entra decisamente in partita quando ci si avvicina alla resa dei conti. A soli 8 punti dopo 30 minuti, Green realizza canestri impossibili con tiri in controtempo nel cuore dell'area biancorossi. E se sul 66-72 Myers, Clark e Hicks falliscono tre tiri nello stesso attacco, l'idolo di Avellino non li imita e centrando altrettante conclusioni di fila, porta l'Air sul più dieci (66-76: 35'2''). Un libero di Williams per il massimo vantaggio ospite (68-79) fa calare il sipario sulla stagione 2007/2008. Prima della partita sembrava una beffa, dopo la sconfitta è la crudele realtà.

LUCIANO MURGIA

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