News25/08/2007 14:00

E’ una Scavo da corsa

Sacripanti soddisfatto: «Ma sarà un torneo equilibrato»


Ultimo giorno di fatiche a Urbino, oggi, prima di riprendere il breve viaggio per Pesaro e proseguire la preparazione vicino al mare la settimana prossima. In mezzo alla brezza e al temporale dei colli la Scavolini-Spar raggiunge i suoi scopi: «Sono contento del grande impegno messo dai giocatori, di squadra abbiamo corso tanto – ha specificato coach Sacripanti – Ci sono state per fortuna pochissime interruzioni fisiche e ognuno sta portando avanti il suo lavoro individuale, fatto di tabelle e carichi differenti. L’approccio è ottimo, malgrado si partisse da livelli fisici disomogenei. Abbiamo inserito quattro schemi d’attacco e ogni giorno scopriamo qualcosa di più. Mi sembra che l’aspetto dell’equilibrio del gruppo sia ampiamente rispettato». La seconda settimana dunque è agli sgoccioli e, dopo la domenica libera, da lunedì si comincia forte con la difesa.
La squadra già impressiona e giovedì a Urbino una tribuna del Palasport era gremita di tifosi. Entusiasti per il neo-arrivo Clark ma felici anche di Broke, per non parlare di Slay. Coach Pino mette sempre nuovi frammenti di pelle ad una squadra che sta prendendo corpo: «Mi piace l’idea di correre, riuscire a trovare un tiro nel breve tempo – spiega l’erede di Ramagli – Per fare contropiede dovremo essere bravi nella prima metà campo, più che nella fase finale. Speriamo di vedere un passaggio in più e un gesto di altruismo. La pericolosità offensiva è perfettamente suddivisa tra perimetro e area, insomma abbiamo una doppia arma da sfruttare».
A Urbino le cose stanno funzionando, dal menù “dietetico” alla socializzazione tra compagni. «Pranzi e cene sono leggeri ma abbastanza normali. L’unico che deve smaltire 5-6 kg è Slay, ma è gestibile. Gli altri sono tutti abbastanza “tirati». Sacripanti strizza l’occhio ai suoi ma allarga il mirino sulle altre formazioni. Tiene troppo a mantenere alta la concentrazione, a predicare umiltà in un’annata senza certezze. «Questa estate – ribadisce il tecnico Vuelle – ci sono stati colpi di mercato economicamente pesanti da parte di tutte. Con otto giocatori puoi tranquillamente disputare un buon campionato, anche perché c’è una enorme differenza tra chi partecipa alle Coppe e chi no. Il livellamento comunque è superiore all’anno scorso. Salvo qualche eccezione gli americani di primissima fascia non vengono in Italia, ma ne arrivano molti tra i quali non c’è così tanta differenza di bravura. L’importante è l’aver voglia di fare carriera in Italia». In chiusura una battuta su quel Daniel Hackett, ventenne pesarese che “rischia” di ritrovarsi all’Europeo. «Ne ho parlato anche con Recalcati – chiude Sacripanti - Daniel forse è più pronto per la Nazionale maggiore che per l’Under 20. Per le sue caratteristiche, quelle di play d’ordine che non deve strafare, con Belinelli e soci non avrebbe addosso tutta questa pressione e farebbe anche meglio».
CAMILLA CATALDO

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