Gli scenari per l'imminente e sconcertante «dopo-Markovski» conducono a Stefano Pillastrini, uscito dall'accordo con Montegranaro e in attesa della chiamata di una «big». Al momento, solo un incredibile dietrofront può congelare la situazione mantenendo Zare sulla panchina della Virtus: servirebbe l'improbabile sì di Scariolo a Milano e una pace complessa fra il club — che ha giocato molto d'anticipo — e l'entourage dell'allenatore, ancora titolare d'un triennale. Sabatini vorrebbe proporgli la poltrona di GM, ma otterrebbe un rifiuto. Per Zare ha parlato Santrolli, lo stesso che sta tessendo trame importanti anche nell'altra metà di Bologna, in un duello fra agenti ricco d'intrighi.
Il giro è complesso. Santrolli, che metterà Mazzon alla Fortitudo bruciando la concorrenza, rischia di perdere il posto di Zare alla Virtus e lo tiene caldo per Milano, dov'è appena atterrato per la prossima stagione Reece Gaines. Pillastrini e il suo agente, Virginio Bernardi, ovviamente glissano, negando qualsiasi contatto con Sabatini. «Non ci siamo mai parlati», smentisce il Pilla. Che domenica, ancora, aveva aperto il suo pour parler con Piattelli per la Fortitudo, orientata verso Mazzon. Chiedendo fatti e non chiacchiere, Pillastrini comprendeva che l'offerta vera difficilmente sarebbe arrivata. Intanto montava l'interesse della Virtus che, invero, un approccio col Pilla l'ha avuto. E avrebbe dell'incredibile che proprio lui, lanciato verso l'Aquila dai gregari che n'esaltavano il cuore biancoblù, finisse ad essere il preferito di Sabatini. Probabilmente non è l'unico tastato per il futuro, ma è il primo, avendone il patron apprezzato il lavoro a Montegranaro. Come Milano è rimasta affascinata dai colpi subiti da Zare, così la Virtus da quelli del Pilla.
Ora il tecnico è a Cesenatico, impegnato nel Camp in riviera, ma appena sarà ufficiale il divorzio della Virtus da Markovski ascolterà le proposte bianconere. Ieri, in sede, fioccavano i fax delle agenzie che proponevano allenatori. Il titolare del ruolo, Markovski, parlava di giocatori per il futuro. Non una situazione chiara, ma per tutti i tempi sono stretti volendo poi mettersi costruttivamente all'opera. La fragorosa virata tecnica, sposterebbe gli equilibri anche sulla squadra. Le basi per costruirla sarebbero altre e ogni conferma tornerebbe in discussione, detto che molti giocatori sono titolari d'un contratto. Che poi, questo, non conti nulla, è un'altra storia.
D. L.
Il giro è complesso. Santrolli, che metterà Mazzon alla Fortitudo bruciando la concorrenza, rischia di perdere il posto di Zare alla Virtus e lo tiene caldo per Milano, dov'è appena atterrato per la prossima stagione Reece Gaines. Pillastrini e il suo agente, Virginio Bernardi, ovviamente glissano, negando qualsiasi contatto con Sabatini. «Non ci siamo mai parlati», smentisce il Pilla. Che domenica, ancora, aveva aperto il suo pour parler con Piattelli per la Fortitudo, orientata verso Mazzon. Chiedendo fatti e non chiacchiere, Pillastrini comprendeva che l'offerta vera difficilmente sarebbe arrivata. Intanto montava l'interesse della Virtus che, invero, un approccio col Pilla l'ha avuto. E avrebbe dell'incredibile che proprio lui, lanciato verso l'Aquila dai gregari che n'esaltavano il cuore biancoblù, finisse ad essere il preferito di Sabatini. Probabilmente non è l'unico tastato per il futuro, ma è il primo, avendone il patron apprezzato il lavoro a Montegranaro. Come Milano è rimasta affascinata dai colpi subiti da Zare, così la Virtus da quelli del Pilla.
Ora il tecnico è a Cesenatico, impegnato nel Camp in riviera, ma appena sarà ufficiale il divorzio della Virtus da Markovski ascolterà le proposte bianconere. Ieri, in sede, fioccavano i fax delle agenzie che proponevano allenatori. Il titolare del ruolo, Markovski, parlava di giocatori per il futuro. Non una situazione chiara, ma per tutti i tempi sono stretti volendo poi mettersi costruttivamente all'opera. La fragorosa virata tecnica, sposterebbe gli equilibri anche sulla squadra. Le basi per costruirla sarebbero altre e ogni conferma tornerebbe in discussione, detto che molti giocatori sono titolari d'un contratto. Che poi, questo, non conti nulla, è un'altra storia.
D. L.