Abituati ad anni di navigazione nel mare aperto di sfide stellari, al Palaverde si erano dimenticati di quanto insidiose siano le paludi della lotta-salvezza. La Benetton , comunque, impara in fretta: la Bipop ieri sera ha offerto un proficuo ripasso. Gli emiliani, reduci da sei vittorie consecutive, mostrano di avere tutte le intenzioni di allungare la serie e rispondono ai parziali dei "casuals" in avvio. Poi Treviso ingrana la quarta, vale a dire il trio di "mori" Shumpert, Nelson e Goree, migliore della contesa con 17 punti, il 67\% dal campo e 7 carambole. Mettiamoci pure Gigli e i biancoverdi catalogano referto quattro uomini in doppia cifra contro il solo Joey Beard, sul fronte opposto. A fare la differenza, però, sono soprattutto i 13 rimbalzi in più catturati dai "casuals".
A due giornate dalla fine, la Benetton scavalca Reggio Emilia e si ritrova quint'ultima, un punto sopra il terzetto con gli stessi emiliani, Capo d'Orlando e Avellino. Sempre sperando nella giustizia sportiva per un ulteriore balzo in classifica. Insomma, quella di ieri potrebbe essere archiviata come una serata di tutta soddisfazione, non fosse per l'ennesima tegola di una stagione disgraziata: dopo 4'6" dalla palla a due Terrell Lyday conclude una penetrazione schiantandosi a terra e il polso, appoggiato malamente, cede. La guardia esce con la borsa del ghiaccio sull'avambraccio e non rientrerà più. Si sospetta una frattura. Se così fosse, probabile il reintegro di Bryan Smith.
E pensare che era stato proprio il fromboliere californiano, con una tripla a firmare l'8-0 di benvenuto ai reggiani, costretti a rimanere a secco per oltre 3 minuti. Nonostante il forfait del suo americano, i campioni d'Italia continuano a viaggiare fino al 15-2 di marca Soragna.
Pratica archiviata ancor prima di cominciare? Calma signori, calma: sotto gli occhi del doppio ex Renato Pasquali (storico "vice" in Ghirada, e sulla panca reggiana per la prima metà della stagione in corso), i "bancari" confezionano il controbreak (12-4) a suon di sospensioni dalla media di Ress e serpentine del dominicano Flores. E alla prima sirena sono in linea di galleggiamento a meno 5. Addirittura a due lunghezze, quando Baxter schizza in contropiede per l'affondata bimane. Flores ci prova a sua volta, ma gli dice male: sotto il canestro trova Goree e la sacrosanta stoppata, con Soragna a bissare su Minard. Reggio, però, è lì: l'antisportivo di Shumpert, propizia il due su due dalla lunetta di Minard e riconsegna la palla agli ospiti sul25-23: è il possesso del possibile pareggio o vantaggio, ma la Flores passa direttamente in panchina.
Quando pure la Benetton registra le "perse" (alla fine saranno comunque 21, contro le 14 degli avversari) e stringe in difesa, scava il solco: il colpo d'aratro lo infligge il solito Goree con il dodicesimo punto personale in semigancio e il 36-25 di squadra con 4' 15" sul cronometro all'intervallo lungo. Prima del riposo, comunque, c'è tempo per godersi l'high-light della partita: "Tiger" recupera palla dopo la mattonata di Soragna, assist per Gigli solo soletto sotto il tabellone biancorosso per la goduriosa schiacciata del grande ex in campo (assieme a Mordente). Punto più, punto meno il divario rimarrà invariato: la Bipop risalirà fino a 7 lunghezze nel finale di quarto grazie ai rimbalzi, a qualche buon appoggio da sotto ed alla abituale dose di lavoro oscuro di Joey Beard. Ma non avrà energie per andare oltre: quelle residue le azzerano Shumpert e Nelson (11 punti per entrambi nella seconda parte di gara) e il quintetto con tre lunghi (Gigli, Goree più l'"Ammiraglio" in ala piccola) partorito da Blatt.
La tripla con annessa finta di Marcus sentenzia la fine della contesa sul 72-56 e confina gli ultimi 2' 25" al "garbage time". Le paludi non sono poi così difficili da guadare.
Mattia Zanardo
A due giornate dalla fine, la Benetton scavalca Reggio Emilia e si ritrova quint'ultima, un punto sopra il terzetto con gli stessi emiliani, Capo d'Orlando e Avellino. Sempre sperando nella giustizia sportiva per un ulteriore balzo in classifica. Insomma, quella di ieri potrebbe essere archiviata come una serata di tutta soddisfazione, non fosse per l'ennesima tegola di una stagione disgraziata: dopo 4'6" dalla palla a due Terrell Lyday conclude una penetrazione schiantandosi a terra e il polso, appoggiato malamente, cede. La guardia esce con la borsa del ghiaccio sull'avambraccio e non rientrerà più. Si sospetta una frattura. Se così fosse, probabile il reintegro di Bryan Smith.
E pensare che era stato proprio il fromboliere californiano, con una tripla a firmare l'8-0 di benvenuto ai reggiani, costretti a rimanere a secco per oltre 3 minuti. Nonostante il forfait del suo americano, i campioni d'Italia continuano a viaggiare fino al 15-2 di marca Soragna.
Pratica archiviata ancor prima di cominciare? Calma signori, calma: sotto gli occhi del doppio ex Renato Pasquali (storico "vice" in Ghirada, e sulla panca reggiana per la prima metà della stagione in corso), i "bancari" confezionano il controbreak (12-4) a suon di sospensioni dalla media di Ress e serpentine del dominicano Flores. E alla prima sirena sono in linea di galleggiamento a meno 5. Addirittura a due lunghezze, quando Baxter schizza in contropiede per l'affondata bimane. Flores ci prova a sua volta, ma gli dice male: sotto il canestro trova Goree e la sacrosanta stoppata, con Soragna a bissare su Minard. Reggio, però, è lì: l'antisportivo di Shumpert, propizia il due su due dalla lunetta di Minard e riconsegna la palla agli ospiti sul25-23: è il possesso del possibile pareggio o vantaggio, ma la Flores passa direttamente in panchina.
Quando pure la Benetton registra le "perse" (alla fine saranno comunque 21, contro le 14 degli avversari) e stringe in difesa, scava il solco: il colpo d'aratro lo infligge il solito Goree con il dodicesimo punto personale in semigancio e il 36-25 di squadra con 4' 15" sul cronometro all'intervallo lungo. Prima del riposo, comunque, c'è tempo per godersi l'high-light della partita: "Tiger" recupera palla dopo la mattonata di Soragna, assist per Gigli solo soletto sotto il tabellone biancorosso per la goduriosa schiacciata del grande ex in campo (assieme a Mordente). Punto più, punto meno il divario rimarrà invariato: la Bipop risalirà fino a 7 lunghezze nel finale di quarto grazie ai rimbalzi, a qualche buon appoggio da sotto ed alla abituale dose di lavoro oscuro di Joey Beard. Ma non avrà energie per andare oltre: quelle residue le azzerano Shumpert e Nelson (11 punti per entrambi nella seconda parte di gara) e il quintetto con tre lunghi (Gigli, Goree più l'"Ammiraglio" in ala piccola) partorito da Blatt.
La tripla con annessa finta di Marcus sentenzia la fine della contesa sul 72-56 e confina gli ultimi 2' 25" al "garbage time". Le paludi non sono poi così difficili da guadare.
Mattia Zanardo
Fonte: Il Gazzettino
