News07/04/2007 09:28
A Milano con un Drejer in più
La Virtus si affida all'ala danese. Migliora Di Bella
C'è un'equazione sola, oggi, in grado d'affiancare la Virtus e la vittoria e attecchisce nel rendimento di Christian Drejer. Giocandosi a Milano un cruciale scontro diretto nel-la corsa al secondo posto (vo-lendo c'è da difendere almeno il +10 dell'andata), la VidiVici stampa i numeri del suo 2007 e scopre quanto il principe danese sia decisivo. In tre mesi 11 partite (ha salta-to Udine e Reggio Emilia), 5 vittorie, 6 sconfitte e cifre cri-stalline: nei trionfi ha 19,8 punti di me-dia, nelle cadute si ferma a 4,6.
L'analisi potrebbe fermarsi qui, ma c'è altro. In tutta la stagione, quando Drejer è andato in doppia cifra la Virtus ha sem-pre vinto tranne una sola vol-ta, domenica scorsa contro Siena. Ancora: quando segna almeno due bombe i biancone-ri hanno il 100% di vittorie (è successo in nove gare), quan-do tira almeno cinque liberi idem (cinque volte finora). Er-go: bene Drejer e benissimo la Virtus, altrimenti sono dolori.
Oggi è il danese il vero trasci-natore della VidiVici, è l'unico bianconero ad essere sempre partito in quintetto e non è ca-suale che il rendimento suo e della squadra vadano a brac-cetto. In un sistema di gioco perimetrale, nel qua-le raramente il pallo-ne finisce in area e in cui si va alla pesca col pick'n'roll, il ta-lento e l'uno contro uno di Drejer diven-tano imprescindibili per avere due dimen-sioni. Con la versio-ne principesca, la Virtus è una squa-dra d'un certo tipo. E Milano queste cifre le ha let-te, preparando la gabbia odier-na: in contumacia Lang, ogni equilibrio di quel pick'n'roll va affinato da capo.
I flashback stagionali sono tanti. Drejer parte bene, fa pensare al salto di qualità, ma lo staff tecnico sa che «non è guarito». E nella crisi ci ripiom-ba presto, dopo Napoli — sia-mo al 30 dicembre — viene messo con le spalle al muro e davanti a un'offerta sarebbe stato ceduto. Il destino però aveva altri piani e per fortuna della Virtus — che in lui ha cre-duto, anche rinunciando in estate a molti dollari — dal da-nese è arrivata una reazione. Nel 2007 è stato determinante per vincere 5 parti-te, con la perla del-l'imperiale derby dominato al Pala-Dozza. È un Drejer migliorato, rimane altalenante e debo-le nella gestione dei falli ma incide di più sulla squadra. Non con-ta solo quanto gioca (in media 21,5', 17' nelle sconfitte e quasi 23' nelle vittorie) ma come e dove gioca, intenso anche il ruolo perché da 4 è un'agonia difensiva e oggi troverà molti chili e muscoli ad attenderlo.
Markovski, analista e stati-stico di prim'ordine, cifre, vir-tù e disagi li conosce. Volente o nolente, la vittoria passa dal-le mani del principe e il lavoro d'assemblaggio, per trarre il meglio dalle slinding doors pe-rimetrali, ha come fine ultimo l'efficienza massima di Ilievski e Di Bella, gli altri due cavalli di razza nel Gran Prix delle pe-netrazioni da poter affiancare a Drejer.
Quadrato il cerchio, alla Vi-diVici non manche-ranno soluzioni per lottare con Ar-mani e Lottomati-ca in quest'esaltan-te sfida per la se-conda piazza. La certezza — e il test milanese di oggi sa-rà probante, con-tro una difesa fisica che conce-de solo 74 punti di media in ca-sa — è la ricerca della dimen-sione aggressiva e verticale de-gli esterni: quando non è man-cata, la Virtus ha vinto. Poi si guarderà al mercato: uscito dall'Eurolega, il free agent Sam Hoskin ha la strada spia-nata verso Bologna.
Daniele Labanti
L'analisi potrebbe fermarsi qui, ma c'è altro. In tutta la stagione, quando Drejer è andato in doppia cifra la Virtus ha sem-pre vinto tranne una sola vol-ta, domenica scorsa contro Siena. Ancora: quando segna almeno due bombe i biancone-ri hanno il 100% di vittorie (è successo in nove gare), quan-do tira almeno cinque liberi idem (cinque volte finora). Er-go: bene Drejer e benissimo la Virtus, altrimenti sono dolori.
Oggi è il danese il vero trasci-natore della VidiVici, è l'unico bianconero ad essere sempre partito in quintetto e non è ca-suale che il rendimento suo e della squadra vadano a brac-cetto. In un sistema di gioco perimetrale, nel qua-le raramente il pallo-ne finisce in area e in cui si va alla pesca col pick'n'roll, il ta-lento e l'uno contro uno di Drejer diven-tano imprescindibili per avere due dimen-sioni. Con la versio-ne principesca, la Virtus è una squa-dra d'un certo tipo. E Milano queste cifre le ha let-te, preparando la gabbia odier-na: in contumacia Lang, ogni equilibrio di quel pick'n'roll va affinato da capo.
I flashback stagionali sono tanti. Drejer parte bene, fa pensare al salto di qualità, ma lo staff tecnico sa che «non è guarito». E nella crisi ci ripiom-ba presto, dopo Napoli — sia-mo al 30 dicembre — viene messo con le spalle al muro e davanti a un'offerta sarebbe stato ceduto. Il destino però aveva altri piani e per fortuna della Virtus — che in lui ha cre-duto, anche rinunciando in estate a molti dollari — dal da-nese è arrivata una reazione. Nel 2007 è stato determinante per vincere 5 parti-te, con la perla del-l'imperiale derby dominato al Pala-Dozza. È un Drejer migliorato, rimane altalenante e debo-le nella gestione dei falli ma incide di più sulla squadra. Non con-ta solo quanto gioca (in media 21,5', 17' nelle sconfitte e quasi 23' nelle vittorie) ma come e dove gioca, intenso anche il ruolo perché da 4 è un'agonia difensiva e oggi troverà molti chili e muscoli ad attenderlo.
Markovski, analista e stati-stico di prim'ordine, cifre, vir-tù e disagi li conosce. Volente o nolente, la vittoria passa dal-le mani del principe e il lavoro d'assemblaggio, per trarre il meglio dalle slinding doors pe-rimetrali, ha come fine ultimo l'efficienza massima di Ilievski e Di Bella, gli altri due cavalli di razza nel Gran Prix delle pe-netrazioni da poter affiancare a Drejer.
Quadrato il cerchio, alla Vi-diVici non manche-ranno soluzioni per lottare con Ar-mani e Lottomati-ca in quest'esaltan-te sfida per la se-conda piazza. La certezza — e il test milanese di oggi sa-rà probante, con-tro una difesa fisica che conce-de solo 74 punti di media in ca-sa — è la ricerca della dimen-sione aggressiva e verticale de-gli esterni: quando non è man-cata, la Virtus ha vinto. Poi si guarderà al mercato: uscito dall'Eurolega, il free agent Sam Hoskin ha la strada spia-nata verso Bologna.
Daniele Labanti
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