News18/09/2006 09:20
Messina benedice la Virtus «Esperta e lunga, farà bene»
L’ex tecnico stasera ritrova la V nera al Cierrebi (ore 20) col Cska
LO AVEVA PROMESSO: non poteva mancare la parola data alla società che l’ha visto crescere e affermarsi come uomo e come tecnico. Ettore Messina e il Cska Mosca stasera (palla a due alle 20) saranno protagonista di un’amichevole di lusso al Cierrebi.
Messina, cosa significa per lei questa partita?
«Dal punto di vista personale l’occasione di rivedere tanti volti amici. Dal punto di vista tecnico un ulteriore passo avanti durante la preparazione».
Le panchine, al Cierrebi, sono sistemate sotto una serie di poster storici della Virtus. Tra le immagini più significative c’è la sua accanto a Giordano Consolini, all’epoca suo assistente. Orgoglio, imbarazzo o che altro?
«La sensazione speciale di aver fatto parte di un certo mondo e di aver fatto qualcosa di bello».
Se n’è andato da Bologna nel 2002: si sente ancora virtussino?
«E’ una realtà nella quale ho vissuto quindici della mia vita. Credo che significhi qualcosa».
Bertocchi, presidente della Virtus, vorrebbe sedersi al suo fianco.
«Penso che sia più importante l’altra panchina. Quella della Virtus».
Eppure lui…
«Se vi ricordate in panchina, con me, c’è già stato. Era il 1993: la Virtus aveva appena vinto lo scudetto. Promise che mi avrebbe fatto da assistente un giorno. Ma solo negli Stati Uniti».
Allora Bertocchi dovrà prepararsi: molti la danno in partenza verso la Nba.
«Sono cose che scrivono i giornali. La realtà è che la Nba ha fatto molta fatica ad accettare i giocatori europei. Figuriamoci gli allenatori. Non credo cambieranno idea facilmente».
Un giudizio sulla Virtus.
«Bella squadra. Rispetto a un anno fa più lunga. Poi Markovski conosce l’ambiente da una stagione, c’è un gruppo di giocatori che lavorano insieme da tempo e gli statunitensi sono interessanti. E poi c’è Di Bella che ha disputato un ottimo mondiale. E’ cresciuto molto e può crescere ancora».
- Porterebbe qualche virtussino a Mosca?
«Ho già Andersen e Smodis, penso possano bastare».
- Sempre dell’idea di non allenare mai più in Italia?
«Sì, non ho cambiato idea. Difficile spiegare i motivi in poche righe, ma ci sono situazioni che permangono».
- Allenare stressa e prosciuga energie. Ha fissato, da questo punto di vista, una data di scadenza?
«Magari un’idea ce l’ho. Per ora vado avanti anno dopo anno. Uno deve smettere quando il lavoro diventa routine, quando non riesce più ad arrabbiarsi in palestra. Quando perde entusiasmo. Quando, appunto, non ci sono più energie mentali. Per ora tiro dritto».
- Sempre Bertocchi sostiene che sta lavorando in Russia per guadagnare abbastanza soldi da rilevare la Virtus.
«Sia detto con tutto il rispetto: vorrei indirizzare i miei risparmi su altri interessi. Si favoleggia molto sugli ingaggi di giocatori e tecnici in Russia. Pagano bene, ma non abbastanza da riuscire a rilevare un club. E poi è giusto che ciascuno faccia il suo mestiere».
- Sarà tenero verso la sua Virtus?
«Ma anche noi siamo in preparazione. Anche se a vincere, come tutti, ci teniamo. Come ci tengono quelli che ci affrontano, perché siamo campioni d’Europa».
Giornata speciale quella di oggi (diretta su Virtus Channel): il costo della serata è fissato in 100 euro: 50 per il biglietto e 50 per la cena benefica a favore dell’Ageop (associazione genitori ematologia e oncologia pediatrica). Info: 051 4155911.
ALESSANDRO GALLO
Messina, cosa significa per lei questa partita?
«Dal punto di vista personale l’occasione di rivedere tanti volti amici. Dal punto di vista tecnico un ulteriore passo avanti durante la preparazione».
Le panchine, al Cierrebi, sono sistemate sotto una serie di poster storici della Virtus. Tra le immagini più significative c’è la sua accanto a Giordano Consolini, all’epoca suo assistente. Orgoglio, imbarazzo o che altro?
«La sensazione speciale di aver fatto parte di un certo mondo e di aver fatto qualcosa di bello».
Se n’è andato da Bologna nel 2002: si sente ancora virtussino?
«E’ una realtà nella quale ho vissuto quindici della mia vita. Credo che significhi qualcosa».
Bertocchi, presidente della Virtus, vorrebbe sedersi al suo fianco.
«Penso che sia più importante l’altra panchina. Quella della Virtus».
Eppure lui…
«Se vi ricordate in panchina, con me, c’è già stato. Era il 1993: la Virtus aveva appena vinto lo scudetto. Promise che mi avrebbe fatto da assistente un giorno. Ma solo negli Stati Uniti».
Allora Bertocchi dovrà prepararsi: molti la danno in partenza verso la Nba.
«Sono cose che scrivono i giornali. La realtà è che la Nba ha fatto molta fatica ad accettare i giocatori europei. Figuriamoci gli allenatori. Non credo cambieranno idea facilmente».
Un giudizio sulla Virtus.
«Bella squadra. Rispetto a un anno fa più lunga. Poi Markovski conosce l’ambiente da una stagione, c’è un gruppo di giocatori che lavorano insieme da tempo e gli statunitensi sono interessanti. E poi c’è Di Bella che ha disputato un ottimo mondiale. E’ cresciuto molto e può crescere ancora».
- Porterebbe qualche virtussino a Mosca?
«Ho già Andersen e Smodis, penso possano bastare».
- Sempre dell’idea di non allenare mai più in Italia?
«Sì, non ho cambiato idea. Difficile spiegare i motivi in poche righe, ma ci sono situazioni che permangono».
- Allenare stressa e prosciuga energie. Ha fissato, da questo punto di vista, una data di scadenza?
«Magari un’idea ce l’ho. Per ora vado avanti anno dopo anno. Uno deve smettere quando il lavoro diventa routine, quando non riesce più ad arrabbiarsi in palestra. Quando perde entusiasmo. Quando, appunto, non ci sono più energie mentali. Per ora tiro dritto».
- Sempre Bertocchi sostiene che sta lavorando in Russia per guadagnare abbastanza soldi da rilevare la Virtus.
«Sia detto con tutto il rispetto: vorrei indirizzare i miei risparmi su altri interessi. Si favoleggia molto sugli ingaggi di giocatori e tecnici in Russia. Pagano bene, ma non abbastanza da riuscire a rilevare un club. E poi è giusto che ciascuno faccia il suo mestiere».
- Sarà tenero verso la sua Virtus?
«Ma anche noi siamo in preparazione. Anche se a vincere, come tutti, ci teniamo. Come ci tengono quelli che ci affrontano, perché siamo campioni d’Europa».
Giornata speciale quella di oggi (diretta su Virtus Channel): il costo della serata è fissato in 100 euro: 50 per il biglietto e 50 per la cena benefica a favore dell’Ageop (associazione genitori ematologia e oncologia pediatrica). Info: 051 4155911.
ALESSANDRO GALLO
Fonte:
Il Resto del Carlinoshare