News17/06/2006 08:52
Climamio, adesso serve un miracolo
Dall’impresa (mancata) siamo passati al mezzo miracolo: serve quello adesso alla Fortitudo per raddrizzare una finale partita male e proseguita peggio. Non è solo il conto a cui ti obbliga la storia, che mai ha visto rimontare uno 0-2 quando c’è di mezzo lo scudetto: purtroppo, è quel che fa pensare una squadra che, sbagliato l’ingresso a questa seria decisiva, si è ripetuta con l’identico copione. Già non era facile passare in trasferta per una squadra che, in stagione, delle prime otto aveva battuto in casa solo Biella e Roma: farlo giocando come al PalaDozza 48 ore prima inevitabilmente si è rivelato impossibile.
Peccato, perché come la prima, anche questa serata storta ha regalato la stessa impressione: non è così lontana questa Benetton, brava a distillare le energie dei suoi pochi uomini e a far brillare il suo talento da vetrina, il magnifico Bargnani, meglio di quanto non succeda a Belinelli. Non basta esser vicini per andare al pari: quel passo che divide Bologna da Treviso sembra lunghissimo da fare. Servirebbe una Fortitudo più continua, magari capace di calarsi subito nel match, evitando di giocare di rincorsa: gli inseguimenti sono fatti di fatica e alla fine il pedaggio da pagare c’è sempre.
Se ne riparla domani, al PalaDozza, in un terzo atto che prima di tutto dovrà chiarire se questa Fortitudo è pronta per la finale: per tardi che sia, vincere sarebbe il primo passo per provare a costruire un mezzo miracolo.
a. cos.
Peccato, perché come la prima, anche questa serata storta ha regalato la stessa impressione: non è così lontana questa Benetton, brava a distillare le energie dei suoi pochi uomini e a far brillare il suo talento da vetrina, il magnifico Bargnani, meglio di quanto non succeda a Belinelli. Non basta esser vicini per andare al pari: quel passo che divide Bologna da Treviso sembra lunghissimo da fare. Servirebbe una Fortitudo più continua, magari capace di calarsi subito nel match, evitando di giocare di rincorsa: gli inseguimenti sono fatti di fatica e alla fine il pedaggio da pagare c’è sempre.
Se ne riparla domani, al PalaDozza, in un terzo atto che prima di tutto dovrà chiarire se questa Fortitudo è pronta per la finale: per tardi che sia, vincere sarebbe il primo passo per provare a costruire un mezzo miracolo.
a. cos.
Fonte:
Il Resto del Carlinoshare