News31/05/2006 09:05

BL, il futuro in un’assemblea.

Il titolo interessa Caserta: i soci convocati in via Pera


«Sono decisamente più ottimista di dieci giorni fa». Alessandro Cosimi detta questo telegramma al popolo del basket, promettendo che oggi terminerà il sondaggio nel mondo imprenditoriale per dare finalmente un futuro meno precario alla serie A dei canestri. Il tempo stringe, entro lunedì 6 giugno si dovrà formalizzare l’iscrizione al campionato, e Livorno si sta attrezzando per compiere quel passaggio e (speriamo) chiudere il libro della sofferenza per aprirne uno nuovo. «Abbiamo ricevuto diverse richieste di vendita diretta del titolo o di scambio con società di Legadue - dice il sindaco - ma per il momento non le abbiamo neanche prese in considerazione».
Parole che, se suffragate dai fatti, sarebbero la medicina giusta per il cuore malato di una città che anche quest’anno ha convogliato al PalaAlgida quasi cinquemila spettatori a partita (4.980, per la precisione), e davanti a metropoli come Milano e Roma.
L’assemblea. «Abbiamo rinviato l’assemblea dei soci di Basket Livorno a venerdì 2 giugno - dice ancora il primo cittadino - e in quell’occasione ci sarò io personalmente. Per spiegare a tutti l’evolversi della situazione». Bene, aspettiamo notizie utili a cancellare quel ginepraio di voci che volevano il titolo sportivo di Livorno già sulla strada di Caserta in cambio (ma l’operazione non potrebbe essere fatta direttamente, bensì coinvolgendo altri due società minori del territorio) dei diritti per partecipare alla Legadue.
Una riflessione. Su questo punto è opportuno fare un’attenta riflessione. Lunedì scorso l’assemblea delle società di serie A ha respinto all’unanimità la delibera-diktat della Fip che imponeva alla stessa Lega di togliere il paletto del versamento di 1.500.000 euro da parte delle neopromosse per poter giocare al piano di sopra. La Fip, che già aveva dettato le proprie scelte sulla composizione delle singole squadre (cinque visti extracomunitari complessivi, tre più due sostituzioni, tre neocomunitari, sei giocatori italiani, di cui almeno quattro di formazione italiana), voleva che la tassa d’ingresso fosse 250.000 euro e lì la trattativa si è interrotta. «Siamo noi che mettiamo i soldi, e noi vogliamo dettare le regole del campionato», hanno detto i rappresentanti dei club. A questo punto, vista l’intransigenza del presidente Fip, Maifredi (anche quello del Coni, Gianni Petrucci, la pensa così), solo una mediazione diplomatica del neo Ministro allo sport, Giovanna Melandri, potrebbe riportare il prossimo campionato di serie A in ambiti federali. Altrimenti, ognuno correrà per la sua strada. La Federbasket potrebbe varare una propria serie A (ma con quali squadre?) e gli attuali membri della Lega organizzarsi l’attività come meglio credono.
Il titolo. La premessa era inevitabile per far capire che Basket Livorno oggi è una società che, in teoria, anche senza il patrimonio giocatori, vale 1.500.000 euro, niente male come cifra. Quando i soci del club di via Pera saranno chiamati ad alzare la mano davanti agli argomenti del sindaco o a fare pollice verso ripiegando su qualcosa di meno oneroso (ma anche decisamente meno affascinante) come la Legadue o la serie B, dovranno anche farlo con questo concetto stampato in mente.
Colpo di scena. Nel pomeriggio, come in un thriller, ecco il colpo di scena. Non tutti i soci erano d’accordo sullo slittamento di 48 ore dell’assemblea, dunque l’agenda torna quella stabilita a suo tempo: i soci di Basket Livorno srl sono convocati per oggi alle 18 in via Pera.
E il sindaco, se non avrà impegni istituzionali coincidenti, dovrà presentarsi oggi. Cosa accadrà? E’ veramente tutto possibile.

Renzo Marmugi

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