News14/06/2005 14:10

Rajola: «In alto con Bucchi»


È andato sul sicuro, il BASKET Napoli. Scegliendo Piero Bucchi la società del presidente Maione ha puntato senza dubbio su uno dei migliori tecnici italiani in circolazione. Un concetto condiviso dalla piazza e non solo. Ad applaudire il ritorno del tecnico bolognese sulla panchina partenopea c'è, infatti, anche uno dei giocatori che con Bucchi, tre anni fa, conquistò al primo tentativo l'attesissima promozione dell'allora Di Nola in serie A. «Fu quella - ricorda Stefano Rajola che ieri ha festeggiato 33 anni - una stagione davvero incredibile. Bucchi arrivò in corsa accolto benissimo dall'ambiente e dal pubblico. Fin dai primi giorni cominciò ad insistere su due aspetti in particolare: la necessità di poter contare su una buona difesa e la possibilità di vincere il campionato, una prospettiva che avremmo dovuto rendere più concreta sudando ed impegnandoci al massimo nel corso degli allenamenti. Su questi due tasti lui ebbe la costanza di battere per tutto il periodo, anche quando le cose non giravano per il verso giusto». E alla fine, aiutati anche da quel pizzico di fortuna che non guasta mai, tutto si concluse nel migliore dei modi. Ribaltando i pronostici, Napoli in gara-5 di finale play off andò a vincere sul parquet della Bipop Reggio Emilia, la squadra allenata da Franco Marcelletti su cui molti - dopo averla vista dominare la regular season - avrebbero scommesso ad occhi chiusi. Ma a festeggiare, però, quella notte che resterà nella storia della pallacanestro napoletana fu la Di Nola del presidente Mario Maione, di Andrea Fadini, Piero Bucchi, Henry Williams, Mike Penberthy e Dontae' Jones. «C'era gente di grande personalità in quella squadra. Giocatori che il coach riuscì a gestire al meglio pur non transigendo affatto su certe cose - ricorda ancora Rajola - Anche a loro Bucchi rimarcava in continuazione quello in cui credeva e il traguardo che attraverso quelle idee si sarebbe potuto raggiungere. E lo ha fatto sempre con grande fermezza, determinazione ed altrettanto garbo». Artefice tre anni fa di un piccolo miracolo sportivo, Piero Bucchi ora torna a Napoli per portare avanti un programma triennale che prevede in rapida successione consolidamento e crescita di un quintetto che nelle ultime stagioni si è attestato alle spalle del gruppo delle migliori. Consolidamento e crescita. Obiettivi da centrare in tempo utile per impossessarsi di un Mario Argento che fra qualche tempo tornerà ad essere il tempio della pallacanestro napoletana. «I presupposti per far bene - conclude Rajola - ci sono davvero tutti. Con Betti e Bucchi il BASKET Napoli ha piantato basi solide. Il coach, tra l'altro, oltre ad essere molto preparato a livello tecnico è anche il genere di persona che piace ai tifosi biancazzurri: è un tipo caldo, grintoso, un autentico trascinatore».

CARLO CARIONE

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