News19/05/2005 14:24
«Alla Scavolini serve un progetto, come ai tempi d’oro»
Cosmelli segue con attenzione le vicende Vuelle: «Magnifico, Costa e gli altri diventarono pesaresi d’adozione»
Quella in corso sembra essere un’altra settimana interlocutoria in casa Scavolini, in attesa che i vertici societari si incontrino per definire programmi e strategie. Di concreto c’è davvero poco, a Baia Flaminia continuano gli allenamenti (con Frosini che oggi si opera alla caviglia destra, a Pesaro dal dottor Zini) e la questione-coach tiene banco ma non è la più imminente da risolvere. Con Bucchi c’è al massimo un pour parler (in particolare con il suo procuratore) e – lo abbiamo detto – il gradimento è reciproco. Il tecnico bolognese sembra piacere al proprietario Amadio e conosce Ricky Paolini da vent’anni. Intanto – in attesa di notizie – gira l’Italia per seguire dal vivo i play-off.
Si è parlato molto – soprattutto in rete – di un possibile interessamento della Scavolini al dirigente Massimo Cosmelli, un nome accostato anche ad altre realtà (Napoli, Udine…). Per ora non c’è assolutamente niente di realistico, però cogliamo l’occasione per sentire un parere proprio dall’ex diesse biancorosso, sul suo futuro e su quello di Scavolini e pallacanestro italiana in genere. «Se si parla ancora di me a Pesaro significa che ci si ricorda di quello che ho fatto in tredici anni – ammette un lusingato Massimo Cosmelli – Era il periodo migliore della storia della Vuelle: abbiamo vinto due campionati, raggiunto le Final Four di Coppa dei Campioni ecc… Però non c’è stato nessun contatto (in questa fase pullulano le voci, ma il fatto che il nome Scavolini attiri un po’ tutti è un segnale positivo –ndr). Credo che ci si stia occupando della ristrutturazione societaria, come del resto in altre piazze, poi si potranno capire molte cose».
In che rapporti è con Amadio? «Buoni, fin dai tempi di Roseto. Me ne andai quando cambiò la proprietà e da allora sono sempre molto attento alle mutazioni che avvengono continuamente nella nostra pallacanestro». Da fuori come inquadra la situazione di Pesaro? «E’ un momento di impasse, forse anche per la conclusione non felice del campionato. Si dovranno operare delle scelte… La public company mi sembra una buona idea, ma non attuabile in tempi brevi. Sono certo che Amadio continuerà con la passione che lo contraddistingue e tenendo conto anche delle sue necessità imprenditoriali». Nessun problema a ripartire con un budget ridotto e un progetto-giovani… «Occorre creare un’identità, quindi un nucleo, come a Livorno o a Cantù… Il periodo felice della Scavolini è coinciso, non a caso, con la presenza in squadra dei vari Magnifico, Costa, Gracis, Zampolini, che erano pesaresi adottivi… Ci vuole un attaccamento forte di base, altrimenti i problemi si amplificano».
L’abbandono di Zanca? «L’ho sentito telefonicamente – conclude Cosmelli – Ha fatto scelte diverse… Una decisione comunque molto sofferta».
Domani tornano in campo gli Under 16 di Bizzozi, che fino a domenica saranno impegnati nell’interzona di Termoli assieme a Maddaloni Caserta, Pordenone e Stella Azzurra Roma. L’esordio sarà domani proprio con la Stella Azzurra. La prima del raggruppamento passa alle Finali Nazionali di Martina Franca (20-25 giugno).
CAMILLA CATALDO
Si è parlato molto – soprattutto in rete – di un possibile interessamento della Scavolini al dirigente Massimo Cosmelli, un nome accostato anche ad altre realtà (Napoli, Udine…). Per ora non c’è assolutamente niente di realistico, però cogliamo l’occasione per sentire un parere proprio dall’ex diesse biancorosso, sul suo futuro e su quello di Scavolini e pallacanestro italiana in genere. «Se si parla ancora di me a Pesaro significa che ci si ricorda di quello che ho fatto in tredici anni – ammette un lusingato Massimo Cosmelli – Era il periodo migliore della storia della Vuelle: abbiamo vinto due campionati, raggiunto le Final Four di Coppa dei Campioni ecc… Però non c’è stato nessun contatto (in questa fase pullulano le voci, ma il fatto che il nome Scavolini attiri un po’ tutti è un segnale positivo –ndr). Credo che ci si stia occupando della ristrutturazione societaria, come del resto in altre piazze, poi si potranno capire molte cose».
In che rapporti è con Amadio? «Buoni, fin dai tempi di Roseto. Me ne andai quando cambiò la proprietà e da allora sono sempre molto attento alle mutazioni che avvengono continuamente nella nostra pallacanestro». Da fuori come inquadra la situazione di Pesaro? «E’ un momento di impasse, forse anche per la conclusione non felice del campionato. Si dovranno operare delle scelte… La public company mi sembra una buona idea, ma non attuabile in tempi brevi. Sono certo che Amadio continuerà con la passione che lo contraddistingue e tenendo conto anche delle sue necessità imprenditoriali». Nessun problema a ripartire con un budget ridotto e un progetto-giovani… «Occorre creare un’identità, quindi un nucleo, come a Livorno o a Cantù… Il periodo felice della Scavolini è coinciso, non a caso, con la presenza in squadra dei vari Magnifico, Costa, Gracis, Zampolini, che erano pesaresi adottivi… Ci vuole un attaccamento forte di base, altrimenti i problemi si amplificano».
L’abbandono di Zanca? «L’ho sentito telefonicamente – conclude Cosmelli – Ha fatto scelte diverse… Una decisione comunque molto sofferta».
Domani tornano in campo gli Under 16 di Bizzozi, che fino a domenica saranno impegnati nell’interzona di Termoli assieme a Maddaloni Caserta, Pordenone e Stella Azzurra Roma. L’esordio sarà domani proprio con la Stella Azzurra. La prima del raggruppamento passa alle Finali Nazionali di Martina Franca (20-25 giugno).
CAMILLA CATALDO
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