News28/12/2003 09:21
Oregon: serve un’altra lezione
Cantù ospita Treviso e tenta il colpaccio di settembre, quando vinse la SuperCoppa
L’Oregon con Stonerook e Baby Shaq a mezzo servizio. La Benetton senza il genio di Tyus Edney, rientrato negli Usa per un lutto familiare. Coach Stefano Sacripanti fiuta il colpaccio e carica la truppa: «Per battere Treviso dovremo giocare di squadra, con intelligenza e personalità». Coach Ettore Messina non si fida: «Cantù è imprevedibile. Dovremo dare il massimo per vincere».
Oggi alle 18.15 va in scena una supersfida al Pianella di Cucciago: Oregon-Benetton. In un palasport tutto esaurito, si gioca tra Cantù e Treviso la rivincita della SuperCoppa disputata a settembre e che regalò ai canturini un nuovo trionfo dopo dodici anni.
Questo pomeriggio capitan Gay e compagni proveranno a ripetere il miracolo di tre mesi fa. Ma l’impresa è quanto mai ardua e difficile, anche se i campioni d’Italia sono privi di Edney in cabina di regia. Porte aperte infatti per l’infermeria dell’Oregon, che potrà contare su Stonerook e Baby Shaq non al meglio della condizione. Infatti le due torri si sono allenate con il contagocce in settimana. Stonerook per un’infiammazione al ginocchio destro, Schortsanitis a causa di un infortunio al braccio. Un brutta tegola per coach Stefano Sacripanti, considerata l’importanza tattica che il ricciolone dell’Ohio riveste nello scacchiere biancoblù e l’esplosività del 18enne greco sotto canestro.
Alla vigilia del 43esimo duello Cantù-Treviso, Stonerook non si nasconde: «Dobbiamo vincere se vogliamo restare fra le prime otto e puntare a un posto per le Final eight di Coppa Italia». Dopo il crollo contro il Montepaschi sabato scorso, adesso l’Oregon incrocia la Benetton, mentre domenica prossima sarà a Pesaro. «Un tour de force contro le grandi del campionato - dice capitan Dan Gay -. Conquistare due punti sarebbe un’iniezione di fiducia per la classifica e il morale".
Sacripanti vorrebbe assicurarsi la vittoria contro Treviso, sfruttando il fattore campo. Nonostante per Cantù l’ostacolo biancoverde resti alto, l’allenatore canturino è fiducioso. «Possiamo vincere se giocheremo uniti, cioè se sapremo essere squadra. La Benetton lo è e lo sta facendo vedere. Ma anche noi abbiamo dimostrato di saper essere un gruppo solido. Spero che accada anche stavolta e che il pubblico ci dia un grosso incoraggiamento».
Paolo Marelli
Oggi alle 18.15 va in scena una supersfida al Pianella di Cucciago: Oregon-Benetton. In un palasport tutto esaurito, si gioca tra Cantù e Treviso la rivincita della SuperCoppa disputata a settembre e che regalò ai canturini un nuovo trionfo dopo dodici anni.
Questo pomeriggio capitan Gay e compagni proveranno a ripetere il miracolo di tre mesi fa. Ma l’impresa è quanto mai ardua e difficile, anche se i campioni d’Italia sono privi di Edney in cabina di regia. Porte aperte infatti per l’infermeria dell’Oregon, che potrà contare su Stonerook e Baby Shaq non al meglio della condizione. Infatti le due torri si sono allenate con il contagocce in settimana. Stonerook per un’infiammazione al ginocchio destro, Schortsanitis a causa di un infortunio al braccio. Un brutta tegola per coach Stefano Sacripanti, considerata l’importanza tattica che il ricciolone dell’Ohio riveste nello scacchiere biancoblù e l’esplosività del 18enne greco sotto canestro.
Alla vigilia del 43esimo duello Cantù-Treviso, Stonerook non si nasconde: «Dobbiamo vincere se vogliamo restare fra le prime otto e puntare a un posto per le Final eight di Coppa Italia». Dopo il crollo contro il Montepaschi sabato scorso, adesso l’Oregon incrocia la Benetton, mentre domenica prossima sarà a Pesaro. «Un tour de force contro le grandi del campionato - dice capitan Dan Gay -. Conquistare due punti sarebbe un’iniezione di fiducia per la classifica e il morale".
Sacripanti vorrebbe assicurarsi la vittoria contro Treviso, sfruttando il fattore campo. Nonostante per Cantù l’ostacolo biancoverde resti alto, l’allenatore canturino è fiducioso. «Possiamo vincere se giocheremo uniti, cioè se sapremo essere squadra. La Benetton lo è e lo sta facendo vedere. Ma anche noi abbiamo dimostrato di saper essere un gruppo solido. Spero che accada anche stavolta e che il pubblico ci dia un grosso incoraggiamento».
Paolo Marelli
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