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5 domande a... Jamar Smith: "Sorpreso dal grande calore del tifo di Reggio Emilia. I miei hobby fuori dal campo? La pesca e la pittura"

Jamar Smith

Reduce da una prova solida da 18 punti e 4 assist a Cremona, Jamar Smith è uno dei leader della nuova UNAHOTELS Reggio Emilia ed è stato il protagonista della rubrica settimanale "5 domande a..."

 

Qual è stata la tua prima impressione quando sei arrivato a Reggio Emilia?

Appena arrivato qui ho provato subito molta felicità ed ero contento di vedere quanto sia importante qui la pallacanestro. Tutta la città è coinvolta nei risultati della squadra, si interessa a noi giocatori e infatti non appena ho messo piede in centro la gente mi fermava e diceva “Jamar benvenuto a Reggio, siamo così eccitati per l'inizio della nuova stagione”. I tifosi durante la prima giornata ci hanno supportati ovunque: sono venuti al palazzetto, ci hanno scritto sui social media; è stata davvero una cosa molto carina e una bella sorpresa essere accolti in un modo così caloroso. Si può dire che sia stato amore a prima vista per entrambi. Avevo giocato qui la prima volta da avversario sei anni fa, poi sono tornato due anni fa in FIBA Europe Cup e il ricordo era di tifosi scatenati pronti a far venire giù il palazzetto pur di sostenere la squadra. Perciò ora sono felice di poterne far parte dall'interno.

Negli ultimi anni hai avuto un ottimo rendimento contro le squadre italiane: sei stato uno dei migliori nella semifinale di EuroCup vinta contro la Virtus Segafredo Bologna nel 2021, mentre l'anno successivo sei diventato il Finals MVP della FIBA Europe Cup proprio nella finale contro la UNAHOTELS Reggio Emilia. Oggi che sei dalla nostra parte si può dire che l'Italia è sempre stata nel tuo destino?

Assolutamente sì! Non appena è finita la scorsa stagione io e mia moglie abbiamo riflettuto sul fatto che non avevo mai giocato nel vostro paese, ma mi sarebbe piaciuto tantissimo venire qui. Ogni anno che passa potrebbe essere l'ultimo della mia carriera, per questo motivo ho pensato di dover venire a giocare in questo campionato e finalmente poter visitare l'Italia. Quando coach Priftis mi ha chiamato, mi ha parlato del progetto e mi ha detto che avrebbe voluto ne facessi parte, non ho esitato a dire di sì. Per quanto mi riguardava ero già a bordo al termine della nostra prima chiacchierata, perché ho avuto fin da subito quel tipo di sensazione positiva.

Lungo il corso della tua carriera hai viaggiato tanto e hai giocato in svariate zone del mondo cominciando dal Venezuela e finendo in Turchia passando nel mezzo tra Repubblica Ceca, Israele, Germania, Francia, Spagna e Russia. C'è un momento in particolare a cui tieni in particolare?

Probabilmente direi la stagione in cui ho vinto l'EuroCup con Malaga nel 2017, quella fu proprio indimenticabile. Nello stesso anno a Malaga è nata mia figlia, era presente anche mia madre quando ho alzato la coppa e davvero tutto quanto fu speciale. Ho vinto diversi trofei nella mia carriera, ho conquistato numerosi premi individuali, ma non c'era nessun altro oltre mia moglie con cui poter gioire di questi successi. Per questo motivo vedere mia mamma sugli spalti, averla lì con me in quel momento in cui abbiamo vinto l'EuroCup è stato davvero qualcosa di emozionante e che non potrò mai dimenticare.

Qual è il talento speciale di Jamar Smith al di fuori del campo da basket?

Dipingere. Sono sempre stato un disegnatore di talento, perciò ad un certo punto ho iniziato a pensare “proviamo a dipingere!”. Perciò dalla prima volta in cui mi sono messo davanti ad una tela e ho cominciato a dipingere, al termine del mio lavoro ho pensato di essere davvero bravo e soprattutto lo facevo con piacere, mi rilassava parecchio. Questo potrebbe essere il talento nascosto che Dio mi ha donato. Un giorno potrebbe diventare il mio lavoro quando avrò chiuso con la pallacanestro, in questo momento è qualcosa che mi diverte e che a volte faccio con mia moglie così da passare anche del tempo insieme a lei. Quando scopri di essere bravo anche in qualcosa di diverso rispetto al tuo solito lavoro rimani sorpreso, perché non hai avuto bisogno di fare pratica o di avere un insegnante che ti spiegasse come farlo, è semplicemente un talento naturale.

Hai altri hobby oltre alla pittura? E cosa fai per prepararti prima di una partita?

Sicuramente la pesca è un altro modo in cui mi tengo impegnato nel tempo libero. Amo pescare, ma mi piace molto anche giocare ai videogiochi. Perciò sì direi che i miei hobby principalmente siano la pesca, la playstation e disegnare. La mia routine pre-partita invece è molto semplice in realtà: vado in meditazione per circa una decina di minuti; successivamente mi focalizzo sulla partita perciò inizio a fare esercizi, fare stretching e poi la parte più bella in cui mio figlio mi grida “MVP” prima di ogni singola partita. Negli ultimi due anni abbiamo iniziato a fare questa cosa ed è davvero il momento migliore della mia routine pre-partita, sentirgli dire “MVP! MVP! MVP!” è ciò che mi spinge tutti i giorni a recarmi in palestra.

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