Rassegna Stampa

Happy Casa Brindisi, Bruno Mascolo si racconta: "A Tortona era finito un ciclo, questo è il posto giusto per crescere e far ricredere gli scettici"

Il play di origine campana è stato intervistato sul "Corriere dello Sport"

Happy Casa Brindisi, Bruno Mascolo si racconta: "A Tortona era finito un ciclo, questo è il posto giusto per crescere e far ricredere gli scettici"

In un’intervista concessa a Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, Bruno Mascolo ha fatto il punto sulla sua Happy Casa Brindisi, reduce da quattro vittorie consecutive: “Dopo una prima parte di stagione veramente complicata avevamo preso un gran bel ritmo, vincendo anche con Venezia e Virtus. Con l'innesto di Lamb ed Harrison abbiamo trovato la fisionomia migliore e si vede sul campo. Ora la chimica è quella giusta”.

Nonostante la stagione da leader in biancoblu, Mascolo non è stato convocato in questa finestra dedicata alle Nazionali: “Non sono uno che gioca solo per la gloria. La Nazionale è un grande obiettivo. So che la concorrenza è tanta e questa volta coach Pozzecco ha chiamato altri ragazzi di grande qualità. Per me è solo uno stimolo ad abbassare la testa e fare sempre meglio. Vitucci a Brindisi da novembre mi ha promosso play titolare, questo potrà aiutare a mettermi in mostra. Quando le cose non andavano bene e la piazza mugugnava, lui ha puntato forte su di me e non posso che dirgli grazie”.

Bruno non rimpiange la scelta estiva di lasciare il Derthona e trasferirsi in Puglia: “Perché con Tortona si era chiuso un ciclo. Lì ho passato stagioni favolose. Abbiamo vinto il campionato, con la promozione in A, poi all'esordio tre mesi bellissimi. Quindi qualcosa s'è inceppato. Ma io sono trasparente e la riconoscenza verso di loro, e Ramondino, allenatore fondamentale nella mia carriera, non finirà mai. Brindisi è il posto giusto per crescere ancora. Qui si vive di basket. Noi della Happy Casa siamo come il Milan per Milano. Scendi di casa e c'è qualcuno che ti abbraccia e chiede un selfie. Vai al bar ed è complicato pagare un caffè. Perché la città vive per la squadra di basket. Tutto bello ma anche molto duro”.

Mascolo ha sempre dovuto superare molti pregiudizi nel corso della carriera: “da sempre gioco una partita in campo contro gli avversari e un'altra fuori, più complicata, contro gli scettici. "Mascolo non potrà essere protagonista in A2" dicevano, e a Tortona lo sono stato nella stagione della promozione. "Figuriamoci se può giocare in A" e ho fatto bene alla Bertram e ora sono il play di Brindisi. Può bastare? Lo dico a chi è pronto a salire sul mio carro e mi abbraccia dopo avermi criticato. Sono di Castellamare di Stabia, io vedo il sole splendere sempre”.

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